Morto Hugo Maradona, chi era il fratello di Diego: il Napoli, l'Ascoli, il Giappone. Il Pibe diceva: «È più forte di me»

di Salvatore Riggio

Aveva 9 anni meno di Diego e ha sempre vissuto nella sua ombra, stesso ruolo di attaccante ma destino opposto. Formatosi pure lui nell'Argentinos Juniors, è stato in Nazionale Under 16 prima di una carriera senza squilli anche in Italia. Viveva vicino a Napoli e allenava i ragazzi

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A poco più di un anno dalla morte di Diego Armando Maradona, avvenuta il 25 novembre 2020 a Tigre, in Argentina, è deceduto anche Hugo Maradona, fratello del Pibe de Oro, per un arresto cardiaco la mattina di martedì 28 dicembre. L’uomo, 52 anni, viveva nella zona Flegrea, a Monte di Procida, in provincia di Napoli. Hugo Maradona è deceduto nella sua abitazione, sul posto i sanitari del 118 che hanno constatato il decesso. Hugo era uno dei fratelli minori di Diego. Come lui, e l’altro fratello Raul detto «Lalo», intraprese la carriera calcistica giovanissimo: a 18 anni fu acquistato dallo stesso Napoli, fresco campione d’Italia, che lo girò in prestito all'Ascoli.

Il giudizio di Diego

Nel 1979 Raul e Hugo Maradona, rispettivamente 10 e 9 anni, vengono intervistati mentre palleggiano nel cortile della loro casa nel quartiere Paternal di Buenos Aires. A un certo punto l’intervistatore si rivolge a Hugo e gli chiede: «Turco, tu giochi nell’Argentinos Juniors?». «Sì». «E in che ruolo giochi?» lo incalza l’intervistatore, «da nove» risponde. «Pensi di essere come Diego?». E Hugo: «No, perché mio fratello è un marziano». Invece, Diego, sempre nel 1979, nella prima intervista a France Football parlando della sua famiglia disse: «Ho un fratello che gioca meglio di me e ha un’abilità con il pallone eccezionale. Penso che possa diventare un crack. Ora gioca nelle giovanili dell’Argentinos Juniors».

La Nazionale Under 16

Hugo nel 1985 arriva in prima squadra nell’Argentina Juniors (club nel quale iniziò il Pibe de Oro) e a 16 anni, sette mesi e un giorno diventa il secondo più giovane di sempre a debuttare con la maglia dell’Argentinos Juniors, dopo il fratello: un record di famiglia che ancora detengono. Per tutti è «il fratello di Diego», ma già nell’estate del 1985 fa parte dell’Albiceleste al primo Mondiale Under 16 che si svolge in Cina. Le cose, però, non vanno bene: l’Argentina perde la prima partita con l’Australia, pareggia con la Germania Ovest e vince con il Congo, grazie a due gol di Maradona di cui uno con una punizione all’incrocio, ma non basta. Vengono eliminati per differenza reti, per un solo gol, tarpando il possibile racconto della famiglia Maradona che vince i Mondiali (Diego aveva vinto quello Under 20 in Giappone nel 1979).

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L'avventura italiana

Nell’estate del 1987 Hugo viene acquistato dal Napoli per 300mila dollari dopo 19 presenze e un gol con la maglia dell’Argentinos Juniors. Era da un po’ che i giornali italiani ipotizzavano che Ferlaino comprasse il fratello piccolo di Maradona, non senza ironie a dire il vero. Il suo acquisto era sato richiesto da Diego. Finisce in prestito all’Ascoli che in un solo pomeriggio si porta a casa tre giocatori del Napoli (tutti in prestito): Celestini, Carannante e Maradona (Hugo). Non sarà un’avventura da ricordare quella in bianconero, schiacciato dai paragoni con il fratello maggiore. I due giocarono anche da avversari, il 20 settembre 1987 al San Paolo in un Napoli-Ascoli 2-1. Ma la carriera di Hugo intraprese poi altre strade. Nel 1988 finisce al Rayo Vallecano, in Spagna. Se in Argentina sostengono che Hugo sia «la versione destra di Diego». Felines, l’allenatore del Rayo, dice: «Se non funziona, a Vallecas c’è una panchina comodissima». Al suo arrivo a Madrid, Hugo si dirà stupito che la maglia del Rayo Vallecano è così uguale a quella del River Plate, bianca uno una striscia in diagonale sul petto rossa. Un piccolo grande problema visto che tutta la sua famiglia, Diego compreso, è tifosissima dei rivali, il Boca Juniors. Dopo il Rayo seguono le esperienze in Austria, in Giappone e in Canada (la sua ultima squadra, nel 1999, è il Toronto Italia), prima di tornare a Napoli e dedicarsi al calcio giovanile. Negli anni passati, allenò anche il Boys Quarto: a differenza del fratello Diego, Hugo poteva permettersi il lusso di vivere a Napoli e girare liberamente, nonostante il cognome pesante e l’incredibile somiglianza con il più noto fratello.

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Tre Maradona insieme

Complice una pausa nei campionati, il 12 novembre 1987 Diego vola a Gedda in Arabia Saudita per giocare un’amichevole nelle file dell’Al-Ahli per poi spostarsi in Spagna dove il 16 si ricongiunge con Hugo, arrivato da Ascoli, e con Raul per vestire la maglia bianco e rossa del Granada. Segnano gli svedesi, pareggia Raul. Svedesi ancora avanti e 2-2 di Diego. Il 3-2 è di Manolo.

La politica

Nell’agosto 2021 viene ufficializzata la candidatura di Hugo Maradona nella coalizione di Centrodestra che appoggiava Catello Maresca, candidato a sindaco di Napoli. «Non sono né di destra né di sinistra. E comunque io sono Hugo e Diego era Diego, ognuno col suo pensiero e con le sue posizioni». E ancora «Non mi sono mai occupato di politica. Mi hanno detto che c’è la possibilità di continuare a fare quello che faccio da anni, cioè aiutare i bambini e il calcio. Io non sono un politico e non voglio fare il politico. Io mi occupo di calcio basta. E continuerei a fare quello. Voglio fare qualcosa per i tanti ragazzi in difficoltà. In troppi qui hanno poche alternative alla strada. E come se non bastasse sono due anni che siamo fermi per colpa del Covid», disse. L'avventura fu un fallimento e Hugo ritirò la candidatura prima delle elezioni.

Il ricordo del fratello

Lo scorso anno, Hugo ricordò il fratello commosso: «Era un secondo padre. Ora è con mamma e papà». In collegamento in diretta televisiva , Hugo Maradona aveva ricordato anche come Diego avesse avuto «tutti i problemi del mondo, si faceva male da solo, ma Diego era una persona buona», aggiungendo anche che di lì a poco «avremmo dovuto incontrarci a Natale».

28 dicembre 2021 (modifica il 28 dicembre 2021 | 15:19)