16 settembre 2018 - 11:18

Francesco, l’avvocato abruzzese
che sognava di vedere la neve

Dopo gli studi a Catania, il 24 enne Cavallaro ha scelto l’Erasmus a HelsinkiPoi è approdato allo Studio Chiomenti. La ricetta vincente: «Saper stare in squadra»

di Silvia Morosi

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«Ho deciso di fare l’Erasmus in Giurisprudenza a Helsinki perché non avevo mai visto la neve: ed è stata un’emozione incredibile imbattermi il primo giorno in una tempesta». Francesco Cavallaro, giovane abruzzese di 24 anni, racconta ancora con stupore uno dei motivi che l’hanno portato a proseguire gli studi lontano da casa. Nato ad Atri, e cresciuto a Catania dove ha frequentato il Liceo Scientifico, ha visto nascere la passione per l’avvocatura al quarto anno delle superiori, anche grazie all’esempio del padre: «Sono stato fortunato ad aver capito subito quale fosse la mia strada, dando forma al mio sogno alla Luiss di Roma dove mi sono interessato al Diritto societario», racconta. Un tema approfondito nella tesi di laurea discussa lo scorso 16 aprile, confrontando gli ordinamenti finlandese e italiano. Partito a gennaio, «desideravo visitare un luogo che fosse completamente diverso dalla Sicilia, famoso per la qualità della vita», continua. Quando è arrivato il momento di cercare lavoro, «ho approfittato delle giornate di orientamento proposte dall’ateneo, ma ho anche contattato alcune realtà intercettate durante il percorso accademico».

Io ci provo

Francesco Cavallaro
Francesco Cavallaro

È nata così la decisione di scrivere allo studio Chiomenti, fondato nel 1984: «Una grande realtà, impensabile nel mio paesino d’origine, scoperta al secondo anno, che mi aveva fatto venire a contatto con gli avvocati d’affari. Ho pensato di autocandidarmi, scrivendo a Filippo Modulo», tra i legali di Vivendi nella disputa con Telecom, caso al quale Francesco si era appassionato. Il coraggio, unito a un curriculum brillante, ha fatto sì che da tre mesi il giovane sia inserito come praticante nello studio, in vista del superamento dell'esame: «Mi sono laureato sei mesi prima, anticipando ogni estate un esame, e credo che il mio spirito di sacrificio sia stato uno degli aspetti apprezzati nella scelta». Pur essendo tra i più giovani, Francesco ha le idee chiare: nella professione di ogni giorno, non possono mancare «disponibilità, la capacità di essere multitasking, la collaborazione con la squadra», spiega, sottolineando l’importanza del confronto con i colleghi coetanei.

«Ho imparato che il lavoro di gruppo supera quello individuale, a differenza di quanto accadeva in università, quando ero abituato a studiare da solo per non deconcentrarmi». Presso lo studio Chiomenti «ho capito che da soli non si va da nessuna parte, che quattro occhi sono meglio di due, e sei meglio di quattro, senza timore di chiedere aiuto», racconta, mentre all’interno del dipartimento di diritto societario si occupa della preparazione di contratti e della analisi di documenti.

Certo, a preparazione e aggiornamento vanno affiancati «flessibilità, di tempo e testa, passione e curiosità». Tutti ingredienti utili per il futuro: «Mi piacerebbe - conclude - crescere in quest’ambiente, anche con un’altra esperienza all’estero, per perfezionare competenze professionali e conoscenza della lingua», scherza: «Oggi ho preso il posto, fisicamente, di una collega che sta trascorrendo un periodo a New York e mi ha lasciato la scrivania». Lo Studio punta ad avvicinare altri giovani come Francesco alla professione: «Dobbiamo puntare sui migliori neolaureati di oggi per aiutarli a diventare i Soci di domani», conclude Filippo Modulo, managing partner di Chiomenti. Nella gestione di un’attività professionale «si deve guardare avanti di almeno vent’anni, senza scorciatoie. Chi meglio dei nostri giovani potrà garantirci un futuro?».

C’è ancora tempo fino al 15 ottobre per inviare le vostre candidature per il Premio Chiomenti Diritto e Innovazione digitale attraverso il sito dello Studio Chiomenti!

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