16 febbraio 2019 - 12:54

Albania, opposizione in piazza a Tirana contro il premier Edi Rama: assaltata la sede del governo

Violenti scontri durante la protesta contro il governo del premier socialista. La Guardia Repubblicana ha lanciato lacrimogeni contro i manifestanti. Feriti due poliziotti. Annunciata per giovedì un nuovo corteo: «Non ci fermeremo»

di Silvia Morosi

Albania, opposizione in piazza a Tirana contro il premier Edi Rama: assaltata la sede del governo
shadow

Dopo oltre quattro ore di tensioni davanti alla sede del governo albanese di centrosinistra del premier socialista Edi Rama, si è conclusa la protesta dell'opposizione di centrodestra guidata da Lulzim Basha, che ha annunciato l'organizzazione il prossimo giovedì a Tirana di una nuova manifestazione: «Non ci fermeremo, saranno i cittadini stessi a decidere come e quando concludere la protesta». L'opposizone chiede la formazione di «un governo transitorio che prepari elezioni anticipate, libere e nel rispetto degli standard internazionali». Sabato mattina, un gruppo di manifestanti ha assalito il palazzo di governo, tentando di sfondare l’entrata principale, prima di essere respinta dalle forze della Guardia Repubblicana che dall’interno dell’edificio ha lanciato lacrimogeni. Tra i feriti, due agent, mentre diversi manifestanti hanno riscontrato problemi respiratori.

Secondo il leader dell'opposizione Basha «gli agenti avevano appositamente permesso ai manifestanti irritati di sfondare il loro cordone e stranamente ceduto alla prima pressione dei manifestanti. Vuol dire che si tratta di un piano per incitare la violenza, è inaccettabile», ha chiarito. Già nei giorni scorsi le forze dell’ordine avevano avvertito che c’era il rischio di una escalation violenta delle proteste. Rama, al centro delle contestazioni, aveva annunciato che oggi non sarebbe stato a Tirana: doveva andare a Valona per un incontro con la popolazione.

L’opposizione, formata da cinque partiti di centrodestra e centrosinistra, accusa il premier di «collusione con il crimine organizzato» e di aver «gettato il Paese nella corruzione e nella miseria». Chiede la formazione di un governo tecnico che organizzi elezioni legislative anticipate. La retorica politica nel Paese è caratterizzata da duri e violenti attacchi verbali, anche con gravi accuse tra cui proprio quelle di corruzione e legami con il crimine organizzato. Giovedì, ad esempio, mentre Rama stava rimproverando il leader dell’opposizione Basha, che lo aveva accusato di corruzione, un membro del partito di Basha, Edi Paloka, si era avvicinato al seggio del premier, lanciando inchiostro in faccia a Rama. Secondo quanto riferito, Paloka è stato sospeso per dieci giorni dal Parlamento.

I rappresentanti della comunità internazionale a Tirana hanno duramente condannato gli atti di violenza registrati durante la protesta dell'opposizione di centro destra guidata da Basha. La delegazione dell'Unione europea a Tirana e le ambasciate dei Paesi membri, con un comunicato, esortano «tutte le parti a fare tutto il possibile per evitare ulteriori violenze e interruzioni. Danneggiare la proprietà pubblica e ricorrere alla violenza non sono accettabili». Per la rappresentanza dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) a Tirana «l'escalation della violenza va contro i principi di una protesta democratica e pacifica».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT