Morto Francesco Morini, storico difensore della Juventus, aveva 77 anni

di Paolo Tomaselli

Con i bianconeri vinse 5 scudetti ed una coppa Uefa e fu protagonista della formazione che conquisto i 51 punti su 60 superando un grande Torino

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Francesco Morini, detto Ciccio, ma soprattutto «Morgan» perché come un pirata biondo sfilava sempre il pallone agli avversari, è morto oggi all’età di 77 anni. Stopper delle mille durissime battaglie degli anni Settanta contro Gigi Riva o Boninsegna, è stato uno dei pilastri su cui la Juventus di Boniperti ha ricostruito il suo dominio negli anni Settanta. In quella squadra giovane, Morini arrivò già venticinquenne dalla Sampdoria nel 1969 e ci rimase un decennio, con l’unico rammarico della Coppa Campioni 1973 persa contro l’Ajax di Cruyff, per poi tornare anche da dirigente negli anni d’oro di Trapattoni allenatore, con il quale tra l’altro lui stesso aveva terminato la sua epopea in bianconero: il suo lungo rapporto con Madama si chiuse formalmente nel 1994 (era team manager, collante tra squadra e dirigenza), ma in realtà non si è chiuso mai.

Morini è stato un concentrato di juventinità, fatto di tenacia, dedizione al lavoro, sobrietà, stile e capacità di non mollare mai l’obiettivo: non ha mai segnato un gol, qualche segno sulle caviglie altrui lo avrà sicuramente lasciato, ma di sicuro ha segnato il solco della lunga tradizione di difensori bianconeri, capaci di proteggere il tesoro creato dai vari Anastasi, Bettega, Tardelli. La sua specialità era l’arte dell’anticipo sull’attaccante: se l’eleganza e l’atletismo non bastavano, Morini non si tirava mai indietro dalla lotta. Come Furino, altro simbolo assoluto di una certa idea di Juventus, anche Morini non ha avuto un rapporto privilegiato con la maglia azzurra: appena 11 presenze e un Mondiale, quello del 1974, nato sotto una cattiva stella e soprattutto il rammarico di non far parte della spedizione del 1978 in Argentina. Pisano di nascita e sampdoriano di formazione, Morgan veniva da una famiglia di contadini da cui aveva appreso l’arte della pazienza e anche la passione della caccia, che lo accomunava a Boniperti, al quale riuscì a strappare come premio scudetto un costoso fucile. Non a caso, dopo una parentesi canadese a fine carriera, Boniperti e l’Avvocato Agnelli lo richiamarono per fare il direttore sportivo: dopo la Juve dei Settanta, c’era quella degli anni Ottanta da difendere, proteggere, custodire. E Morini come sempre fece la sua parte.

31 agosto 2021 (modifica il 31 agosto 2021 | 11:15)