20 maggio 2020 - 15:22

È morto padre Adolfo Nicolas, era stato «papa nero» dei Gesuiti

Il 29esimo successore di Ignazio di Loyola aveva 84 anni ed era malato da tempo. È morto a Tokyo, dove era stato a lungo studente e poi docente universitario

di Gian Guido Vecchi

È morto padre Adolfo Nicolas, era stato «papa nero» dei Gesuiti
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CITTA’ DEL VATICANO - «Vede, sant’Ignazio era un uomo libero, la libertà che viene quando si sente lo Spirito». La sera del 3 settembre 2012 era arrivato in Duomo per i funerali del cardinale Carlo Maria Martini, l’omaggio del padre generale della Compagnia di Gesù al grande confratello per ventitré anni arcivescovo di Milano. Ed il ritratto che padre Adolfo Nicolás ne aveva fatto al Corriere era insieme una riflessione su ciò che significa essere gesuita, «un figlio di sant’Ignazio fino alla fine», sulla sua stessa vocazione: «C’è un principio di Ignazio molto chiaro: trovare Dio in tutte le cose. Il cardinale Martini aveva un approccio così positivo verso la realtà perché aveva quello sguardo, la visione nella quale Dio lavora in tutto: e ha trovato Dio in tutte le cose, in tutte le persone. Di qui il grande rispetto che aveva per credenti e non credenti, di qualunque origine fossero. Tutti hanno una scintilla di Dio che bisogna trovare».

Padre Adolfo Nicolás è morto a Tokyo, dov’era stato a lungo studente e poi docente universitario, la città più amata nella quale si era infine ritirato dopo essersi dimesso da generale dei gesuiti. Era malato da tempo, l’ultima imagine pubblica risale al viaggio di Francesco in Giappone, il 12 novembre dell’anno scorso, la carezza di Francesco al volto soffrente del suo vecchio superiore durante la visita alla Sophia University.

Spagnolo di Villamuriel de Cerrato, aveva 84 anni e dal 2008 al 2016 era stato il ventinovesimo successore di Ignazio di Loyola. Aveva annunciato le sue dimissioni due anni prima di lasciare, nel 2014, con una lettera ai diciassettemila gesuiti sparsi in 112 nazioni nel mondo. Un evento straordinario, perché la Compagnia di Gesù è l’unico ordine religioso della Chiesa nel quale il superiore viene eletto a vita, come il pontefice, e per questo viene popolarmente definito il «Papa nero».

Prima di lui solo due volte era capitato che un padre generale lasciasse in vita: il primo fu padre Pedro Arrupe, nel 1980, in un momento di tensione con la Santa Sede, presentò le sue dimissioni a Giovanni Paolo II, che le respinse: un anno più tardi, però, Arrupe fu colpito da un ictus e Wojtyla inviò un suo «delegato personale» commissariando di fatto la Compagnia; il secondo era stato Peter-Hans Kolvenbach, eletto nell’83, che decise di dimettersi nel 2008, a ottant’anni, proprio come avrebbe fatto padre Nicolás.

L’annuncio della morte di padre Nicolás è stato dato mercoledì mattina dalla Curia generale dei gesuiti e dal suo successore, padre Arturo Sosa. I funerali saranno celebrati sabato a Tokyo, nella chiesa di Sant’Ignazio. Nelle sue parole su Martini, sei mesi prima del conclave che avrebbe eletto Francesco, c’era già la svolta del futuro pontificato, la Chiesa in uscita: «Ho vissuto 48 anni in Asia e credo che forse siamo stati deboli, noi missionari. Non abbiamo cercato abbastanza di trovare Dio e il lavoro di Dio nelle altre culture e nelle altre genti. Portare questa ricchezza di Dio alla Chiesa universale continua ad essere una sfida. Credenti di altre fedi, non credenti: Dio sta lavorando nella gente prima che noi missionari andiamo. Sta già lavorando».

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