Giulia e Giò sono tornati. La coppia di falchi pellegrini che ha eletto a propria dimora per nidificare il sottotetto del grattacielo Pirelli, davanti alla Stazione Centrale, è riapparsa venerdì pomeriggio. I due falchi hanno esplorato il luogo dove lo scorso inverno hanno deposto e poi covato le uova. A breve i naturalisti Guido Pinoli e Patrizia Cimberio che da tempo seguono la famiglia di falchi posizioneranno una seconda web cam sul nido, a 12,5 metri di altezza, al riparo tra i cavi e le unità esterne dei condizionatori d’aria. Giulia e Giò, come sono stati ribattezzati, sono tornati per il quarto anno al Pirellone. La storia è iniziata infatti con il ritrovamento di due strani pulcini bianchi nel sottotetto del Grattacielo disegnato da Giò Ponti. E quella fu la prova che il racconto di un rapace in città che si lanciava in picchiata per ghermire in volo cornacchie o piccioni non era una leggenda metropolitana. Nella primavera del 2014, i tecnici della manutenzione trovarono i pulli tra un condizionatore d’aria e un cavidotto, un luogo spartana ma «protetta dalle intemperie», come ha spiegato Guido Pinoli che ne ha segue da allora le vicissitudini.
I ricercatori
Nei due anni successivi della famigliola si sono perse le tracce. Ma i ricercatori hanno comunque deciso di costruire un nido accogliente e collocarlo, d’accordo con i gestori del Palazzo, sotto il tetto, per poterlo monitorare a distanza con una telecamera messa a disposizione da un partner tecnologico (Sinapto.com). La pazienza è stata premiata. Nel novembre del 2016 ecco il ritrovamento di numerose spiumate di uccelli predati, segno inequivocabile del ritorno dei falchi pellegrino. Il 10 marzo di un anno fa è stato deposto il primo uovo. Ha preso così corpo un progetto di «scienza partecipata» con i lettori che hanno potuto collegarsi al sito, osservare il nido e poi comunicare ciò che hanno visto, indicando in modo preciso giorno e orario dell’osservazione, contribuendo così alla raccolta di dati utili a conoscere il comportamento e la biologia di questo rapace e a proteggere l’importante nidificazione a Milano. «Stiamo allestendo la seconda telecamera, ci saranno così due punti di osservazione, con l’aiuto di Federico Lauria e quest’anno organizzeremo incontri e conferenze e momenti formativi. Entro una settimana saranno on line le due telecamere», spiega Patrizia Cimberio. «In questi mesi siamo saliti più volte e abbiamo sempre trovato resti di prede, a riprova che frequentano il sito e quasi certamente torneranno a nidificare».
Il ritorno dei falchi in cima al Pirellone di Milano
Uno degli uccelli più veloci al mondo
Il falco pellegrino, uno degli uccelli più veloci al mondo, capace in picchiata di raggiungere i 360 chilometri orari, è un animale cosmopolita, ha una grande capacità di adattamento, dai cieli aperti ai palazzi di città dove trova di che alimentarsi. La natura lo ha dotato di un corpo a goccia, coda corta e grandi ali che sembrano essere state studiate per sfruttare al massimo i princìpi dell’aerodinamica. All’interno delle sue narici, poi, si trovano degli opercoli che gli consentono di respirare anche in volo. A quelle velocità e altitudini, infatti, la forza e la pressione dell’aria rischierebbe di far esplodere i suoi polmoni. Negli anni Cinquanta si stava estinguendo a causa dell’uso massiccio del Ddt. Oggi in Lombardia si stima una presenza di una cinquantina di coppie.