20 gennaio 2018 - 17:39

Milano, coppia di falchi pellegrini torna sul grattacielo del Pirellone per fare il nido

Giulia e Giò sono tornati. I due falchi hanno esplorato il luogo dove lo scorso inverno hanno deposto e poi covato le uova al riparo tra i cavi e le unità esterne dei condizionatori d’aria

(foto da Facebook) (foto da Facebook)
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Giulia e Giò sono tornati. La coppia di falchi pellegrini che ha eletto a propria dimora per nidificare il sottotetto del grattacielo Pirelli, davanti alla Stazione Centrale, è riapparsa venerdì pomeriggio. I due falchi hanno esplorato il luogo dove lo scorso inverno hanno deposto e poi covato le uova. A breve i naturalisti Guido Pinoli e Patrizia Cimberio che da tempo seguono la famiglia di falchi posizioneranno una seconda web cam sul nido, a 12,5 metri di altezza, al riparo tra i cavi e le unità esterne dei condizionatori d’aria. Giulia e Giò, come sono stati ribattezzati, sono tornati per il quarto anno al Pirellone. La storia è iniziata infatti con il ritrovamento di due strani pulcini bianchi nel sottotetto del Grattacielo disegnato da Giò Ponti. E quella fu la prova che il racconto di un rapace in città che si lanciava in picchiata per ghermire in volo cornacchie o piccioni non era una leggenda metropolitana. Nella primavera del 2014, i tecnici della manutenzione trovarono i pulli tra un condizionatore d’aria e un cavidotto, un luogo spartana ma «protetta dalle intemperie», come ha spiegato Guido Pinoli che ne ha segue da allora le vicissitudini.

I ricercatori

Nei due anni successivi della famigliola si sono perse le tracce. Ma i ricercatori hanno comunque deciso di costruire un nido accogliente e collocarlo, d’accordo con i gestori del Palazzo, sotto il tetto, per poterlo monitorare a distanza con una telecamera messa a disposizione da un partner tecnologico (Sinapto.com). La pazienza è stata premiata. Nel novembre del 2016 ecco il ritrovamento di numerose spiumate di uccelli predati, segno inequivocabile del ritorno dei falchi pellegrino. Il 10 marzo di un anno fa è stato deposto il primo uovo. Ha preso così corpo un progetto di «scienza partecipata» con i lettori che hanno potuto collegarsi al sito, osservare il nido e poi comunicare ciò che hanno visto, indicando in modo preciso giorno e orario dell’osservazione, contribuendo così alla raccolta di dati utili a conoscere il comportamento e la biologia di questo rapace e a proteggere l’importante nidificazione a Milano. «Stiamo allestendo la seconda telecamera, ci saranno così due punti di osservazione, con l’aiuto di Federico Lauria e quest’anno organizzeremo incontri e conferenze e momenti formativi. Entro una settimana saranno on line le due telecamere», spiega Patrizia Cimberio. «In questi mesi siamo saliti più volte e abbiamo sempre trovato resti di prede, a riprova che frequentano il sito e quasi certamente torneranno a nidificare».

Uno degli uccelli più veloci al mondo

Il falco pellegrino, uno degli uccelli più veloci al mondo, capace in picchiata di raggiungere i 360 chilometri orari, è un animale cosmopolita, ha una grande capacità di adattamento, dai cieli aperti ai palazzi di città dove trova di che alimentarsi. La natura lo ha dotato di un corpo a goccia, coda corta e grandi ali che sembrano essere state studiate per sfruttare al massimo i princìpi dell’aerodinamica. All’interno delle sue narici, poi, si trovano degli opercoli che gli consentono di respirare anche in volo. A quelle velocità e altitudini, infatti, la forza e la pressione dell’aria rischierebbe di far esplodere i suoi polmoni. Negli anni Cinquanta si stava estinguendo a causa dell’uso massiccio del Ddt. Oggi in Lombardia si stima una presenza di una cinquantina di coppie.

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Il nido dei falchi sul Pirellone
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