Milano, 28 maggio 2017 - 18:29

Bimbo morto per l’otite curata
con l’omeopatia: indagati medico
e genitori

Indagati per omicidio colposo il medico, Massimiliano Mecozzi, e i genitori del piccolo.
A casa del dottore i carabinieri hanno sequestrato farmaci, telefoni, computer e ricettari. Il bimbo è morto sabato dopo che l’infiammazione era comparsa 15 giorni fa

L’ospedale in cui è stato ricoverato il piccolo Francesco, morto sabato (Ansa) L’ospedale in cui è stato ricoverato il piccolo Francesco, morto sabato (Ansa)
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Tre avvisi di garanzia firmati dalla procura di Urbino per la vicenda del bambino morto per l’otite bilaterale curata con l’omeopatia. Indagati il medico, Massimiliano Mecozzi, e i genitori del piccolo. A casa del dottore i carabinieri hanno sequestrato farmaci, telefoni, computer e ricettari. È stata notificata loro l’informazione di garanzia per omicidio colposo: i militari hanno prelevato nella loro casa farmaci e telefoni, notificando anche a loro l’informazione di garanzia. Francesco, questo il nome del piccino, 7 anni, è morto sabato dopo l’insorgenza, quindici giorni fa, dell’infiammazione mal curata. Erano stati i genitori (una coppia di commercianti che vivono a Cagli, borgo di 9 mila abitanti non lontano da Pesaro) a raccontare ai medici dell’ospedale di Urbino, dove era stato inizialmente ricoverato il piccolo, che per curare la malattia insorta un paio di settimane fa erano stati usati farmaci omeopatici. Domani (lunedì) è prevista l’autopsia.

L’otite 15 giorni fa

L’otite si era preannunciata con i classici sintomi inizialmente non preoccupanti: mal d’orecchie, febbricciole, naso chiuso. La scelta di rivolgersi a un medico omeopata pesarese, Massimiliano Mecozzi, non è stata casuale. Il papà, che commercia in abbigliamento, e la mamma, titolare di un negozio di alimentari, hanno spiegato che il bimbo in passato aveva sofferto di altre otiti. Le cure erano state le medesime: omeopatiche, senza la somministrazione di antibiotici «mai più usati da quando aveva tre anni». E soprattutto senza che insorgessero complicazioni. Stavolta è andata diversamente nonostante le rassicurazioni del dottore che avrebbe visitato Francesco almeno due volte: «Vostro figlio guarirà in fretta». Però in quindici giorni l’infiammazione si è estesa silenziosamente. Senza che l’omeopata se ne accorgesse. La temperatura è salita, il bimbo si è indebolito sempre di più. E infine la dichiarazione di morte clinica sopraggiunta sabato mattina.

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