23 febbraio 2021 - 14:27

Gresini e Simoncelli, un rapporto speciale: «Ho imparato tanto dal Sic»

Tra il manager e il pilota morto in gara in Malesia il 23 ottobre 2011 c'era un rapporto che andava oltre il lavoro. E dopo la tragedia di Sepang Fausto, già segnato dalla scomparsa di Kato nel 2003, fu a un passo dal ritirarsi

di Paolo Lorenzi

Gresini e Simoncelli, un rapporto speciale: «Ho imparato tanto dal Sic» Ansa
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«Nulla sarà più come prima, senza di lui». La scomparsa di Marco Simoncelli, il 23 ottobre 2011, aveva segnato nel profondo l’animo di Fausto Gresini, già provato dalla tragedia di Daijiro Kato, scomparso nel 2003 a Suzuka. Due promesse della MotoGp bruciate all’alba di una carriera in ascesa. Con Marco probabilmente fu più dura per l’ex campione romagnolo, perché a differenza del timido giapponesino, dall’animo gentile e dai modi garbati, Marco era un leone. Uno che conquistava chiunque con la sua energia, la sua sincerità travolgente e contagiosa. Impossibile restarne immuni.

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Fu così anche per Fausto, che definiva il pilota di Riccione «un guerriero, uno che non mollava mai». Nei momenti difficili e nei successi, Marco sorprendeva sempre per l’ottimismo e la genuina esuberanza che sapeva infondere a tutta la squadra. Una forza della natura, in pista e fuori. Fausto ne rimase subito affascinato. «Ho imparato tante cose da lui — dirà in seguito —. Perché Marco era speciale. Per il suo modo di affrontare la vita e le corse».

Sembrava un ragazzone irrequieto e scanzonato, salvo rivelarsi «un professionista meticoloso». Così lo ricorderà Gresini, dopo la tragedia del 2011 in Malesia. Un momento terribile per la carriera dell’ex pilota. Trovare la forza di superarlo fu una prova decisiva perché l’idea di mollare tutto fu il tormento che rischiò di travolgere il suo futuro di affermato manager del Motomondiale. A un passo dal gettare la spugna, Gresini trovò invece nel profondo della sua anima la capacità di continuare. Forse per onorare il sacrificio del suo pilota. O di entrambi i suoi ragazzi

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Quest’anno ricorreranno dieci anni dalla morte del Sic e Fausto di sicuro avrebbe pianto un’altra volta, riaprendo una ferita mai del tutto sanata. C’è una foto molto bella che circola in queste ore di lutto, li ritrae insieme abbracciati, Fausto e Marco. Due amici, due compagni. Ancora una volta insieme.

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