Morta Pupetta Maresca, la prima donna boss della camorra: sfidò Raffaele Cutolo. Vietati i funerali

diTitti Beneduce

Aveva 86 anni e viveva nella sua casa a Castellammare di Stabia. Il romanzo della sua vita tra criminalità e cinema

É morta ieri sera nella sua abitazione di Castellammare di Stabia, Pupetta Maresca. Aveva 86 anni. Malata da tempo, la donna non ha retto all’attacco cardiaco nonostante il soccorso dei medici dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. I funerali si svolgeranno domani. Una vita da romanzo, la sua nel bene e nel male. Da spietata criminale ad attrice di cinema. Vedova del boss Pasquale Simonetti, è stata protagonista della storia della camorra degli anni ‘80 e lanciò la sfida a Raffaele Cutolo, il potente boss della Nco, morto anche lui nel 2021, a febbraio.

Vendicò l’omicidio del marito

Nel 1955, incinta al sesto mese di gravidanza, uccise a colpi di pistola Antonio Esposito, presunto mandante dell’omicidio del marito. Arrestata e condannata a 13 anni e 4 mesi, in carcere partorì il primo figlio, Pasquale. Quando uscì sposò Umberto Ammaturo, detto ‘o Pazzo, uno dei più pericolosi criminali italiani di tutti i tempi. Da lui ebbe altri due figli ma Ammaturo non ebbe mai buoni rapporti con il primogenito di Pupetta. E quando il giovane nel 1974 sparì in circostanze misteriose, tutti gli indizi portavano proprio al patrigno, sebbene prove non ne furono mai trovate. L’uomo fuggì poi in Perù dove si rifece una vita con una nuova compagna.

La sfida a Cutolo

Pupetta Maresca manifestò apertamente di essere rivale di Raffaele Cutolo e la sua camorra organizzata. Accusata dell’omicidio di Ciro Galli, uomo di fiducia di Cutolo dichiarò: «Se per Nuova Famiglia si intende tutta quella gente che si difende dallo strapotere di quest’uomo, allora mi ritengo affiliata a questa organizzazione». Nel 1986 venne arrestata nuovamente per affiliazione alla Nuova Famiglia, e i suoi beni vennero sequestrati. Una volta libera è ritornata a vivere a Castellammare di Stabia.

I film sulla sua storia

Assunta, detta Pupetta, era la figlia di Alberto Maresca un pericoloso contrabbandiere. Già da ragazzina si comportava con piglio e personalità: a scuola aggredì una sua compagna di classe e fu incriminata per lesioni gravi. La vittima in seguito ritirò la denuncia e lei non venne condannata. Da ragazza aveva anche vinto un titolo di miss. A Napoli aveva due negozi di abbigliamento. Nel 1967 ebbe un’esperienza come attrice cinematografica interpretando il ruolo della protagonista nel film «Delitto a Posillipo», diretto da Renato Parravicini, ispirato alla sua vita. Alla sua storia, sono stati dedicati anche diversi film. Fra tutti, “La sfida” di Francesco Rosi (1958), “Il caso Pupetta Maresca” di Marisa Malfatti e Riccardo Tortora (era del 1982, ma fu trasmesso integralmente solo nel 1994, quando il Tribunale civile di Roma stabilì che la trasmissione non dovesse subire tagli e censure perché il film non era “lesivo della reputazione della protagonista”), ed infine “Pupetta – Il coraggio e la passione”, di Luciano Odorisio (2013), fiction di 4 puntate nel quale Pupetta Maresca venne interpretata da Manuela Arcuri.

Il rito al cimitero

Prefettura e Questura hanno vietato i funerali pubblici per la Maresca. Il rito si è celebrato, in forma strettamente privata, nella mattinata del 31 dicembre al cimitero. I funerali si sarebbero dovuti tenere nella Chiesa parrocchiale di Sant’Antonio di Padova, alle 10, ma sono stati quindi vietati. Le ghirlande di fiori collocate davanti alla chiesa sono state ritirate e trasportate al cimitero, dove il sacerdote che doveva officiare la messa ha potuto solo impartire una benedizione al feretro della donna. Dopo il breve rito funebre al cimitero di Castellammare di Stabia, un gruppo di donne è tornato nella chiesa dedicata a Sant’Antonio di Padova, trovandola silenziosa e vuota. Una chiesa che “Pupetta” Maresca aveva brevemente frequentato dopo il secondo periodo di detenzione, accusata di associazione camorristica. Per lei sono state recitate il “Requiem aeternam” ed alcune preghiere.

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30 dicembre 2021 2021 ( modifica il 31 dicembre 2021 2021 | 13:43)