Milano, 15 settembre 2017 - 22:48

L’auto blu contromano travolge un motorino, ma De Luca può passare

Il caso del cartello vicino alla casa del governatore. Investita una ragazza ventenne finita per accertamenti all’ospedale: cinque giorni di prognosi

L’incidente a Salerno (Ansa) L’incidente a Salerno (Ansa)
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All’apparenza è solo un incidente stradale. E neanche molto grave, per fortuna. Ma definirlo banale sarebbe impossibile. Primo, perché c’è una ragazza ventenne finita per accertamenti all’ospedale. Secondo, perché l’auto che l’ha travolta, mentre viaggiava sul suo motorino, è quella di Vincenzo De Luca, il governatore perennemente sovraesposto e alle prese con improbabili complotti e fake news. Terzo, perché le modalità del sinistro sono paradossali, al limite dell’incredibile e costituiscono non solo un ulteriore caso politico, ma la tessitura di una metafora ideale: quella di un Paese in cui la cosiddetta rule of law continua a essere servita al sugo di vongole.

Il caso

Tanto per cominciare, l’auto blu con il governatore a bordo procedeva non come quella di ogni comune mortale, seguendo il flusso del traffico, ma contromano. O meglio: contromano fino a un certo punto, perché siamo appunto nell’italietta delle commedie, dell’improvvisazione, del rispetto ossequioso per il notabile di turno. La scena si svolge a Salerno, venerdì pomeriggio. Vincenzo De Luca — fresco di polemica con i giornalisti, definiti «relitti umani» e appena «assolto» per la storia delle fritture di pesce elettorali — ha lasciato il suo ufficio napoletano e torna a casa per ora di pranzo. Forse ha fretta, perché ha un piatto caldo che lo aspetta, e si sa che la gastronomia per lui è tanto importante da trasformarsi addirittura in gastromania: «Meglio comprare un babà o una pastiera che un giornale!». O forse no.

L’impatto

Sta di fatto che nei vicoli del rione Carmine, dove abita, la sua Volkswagen Passat potrebbe seguire un percorso regolare, di 5 minuti più lungo, non di più, e invece imbocca una strada con tanto di divieto d’accesso. L’impatto col motorino c’è al momento della svolta: non è violento, ma la ragazza cade e resta per terra. «Andavo piano, non ho colpa», si giustifica, pur non avendo nulla di cui giustificarsi. Sotto il cartello rosso e bianco c’è però una targhetta aggiunta quando De Luca era sindaco della città. Dice che il divieto d’accesso vale per tutti tranne che per le auto delle forze di polizia. Strano, visto che nei pressi non c’è nessuna caserma o luogo frequentemente raggiunto da polizia e carabinieri.

L’eccezione

Ma ecco l’Italietta: l’autista del governatore è un ex vigile urbano passato alle dipendenze della Regione. E se il suo status gli permetteva di andare contromano quando portava a casa il sindaco, ancor di più glielo permette oggi che il sindaco è diventato governatore. Ma non è finita, perché c’è anche il clamoroso precedente che tradisce l’arroganza del potere. Quella franchigia autostradale — voluta dal sindaco solo per il sindaco, dicono in molti — non era sfuggita alle «Iene» che nel febbraio del 2015 ci costruiscono sopra un servizio, immediatamente riproposto sul sito del Corriere del Mezzogiorno, tanto esilarante quanto efficace. L’inviato Paolo Calabresi, prima filma tutto: i cartelli, le aggiunte ad personam e l’auto blu che lampeggia per rivendicare la precedenza e insiste fino a fare arretrare chi viene dalla giusta direzione. E poi, travestito da vigile, chiede ragione a un imbarazzato De Luca. Piatto ricco per social e opposizioni. E infatti: «Da sempre denunciamo che questo presidente che si crede al di sopra della legge è un pericolo per la Campania», dicono grillini e berlusconiani. Un pericolo pubblico? Sarà, ma quello che con De Luca si delinea è semmai un caso di «schismogenesi»: a furia di autoalimentarsi, infatti, qualsiasi organismo prima o poi rischia di collassare.

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