29 dicembre 2020 - 13:09

Morto Pierre Cardin, lo stilista «francese» con il Veneto nel cuore

Lo stilista aveva 98 anni, era nato a San Biagio di Callalta nel 1922. Il suo amore per il Veneto e per Venezia

di Redazione Online

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E’ morto all’età di 98 anni lo stilista Pierre Cardin. Lo ha annunciato la sua famiglia, secondo quanto reso noto dai media francesi. Trevigiano di Sant’Andrea di Barbarana, una frazione del comune di San Biagio di Callalta (Treviso), il suo nome di battesimo era Pietro Costante. I genitori, agricoltori con 9 figli, furono costretti a trasferirsi in Francia nel 1924 per sfuggire alla povertà. Il sindaco di San Biagio di Callalta esprime in una nota il cordoglio: «Avremmo tanto desiderato - scrive il primo cittadino Alberto Cappelletto - di poterlo riabbracciare qui nella sua terra natale, ma i suoi impegni e poi l’età avanzata non ce l’hanno permesso. Nonostante questo siamo sempre stati onorati di averlo avuto come concittadino, e siamo stati orgogliosi di quello che ha rappresentato nel mondo arrivando ad essere uno degli stilisti più famosi e un genio del design italiano. Oggi piangiamo la morte di un figlio della nostra terra e faremo in modo che della sua memoria rimanga traccia anche nel paese dove egli ha vissuto la sua infanzia e che gli ha sempre manifestato affetto e stima», conclude.

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Pierre Cardin, lo stilista giramondo che amava il Veneto

La carriera

Nel 1950 aveva aperto la propria casa di moda a Parigi: il suo atelier in Rue Richepanse, chiamata «EV», dove crea inizialmente soprattutto costumi e maschere per il teatro, collaborando per le rappresentazioni di Jean Cocteau. Aveva iniziato a cimentarsi con il mondo dell’alta moda nel 1953, quando presenta la prima collezione; e fu subito un trionfo. Con la seconda casa di moda «Adam» dal 1957 tratta esclusivamente abbigliamento maschile. Nel 1954 introduce il «bubble dress», il vestito a bolle, preferendo così forme e motivi geometrici spesso ignorando le forme femminili. Alla fine degli anni ‘50 inaugura le sue prime boutiques e sbarca, per primo, in Giappone. Nel 1959 Cardin realizza una collezione confezionata per i grandi magazzini parigini Printemps diventando di fatto il padre del prêt-à-porter. Una scelta che non fu gradita dal sindacato di settore, la Chambre Syndacale, che sempre in quell’anno lo espulse. Presto reintegrato, Cardin si dimise dalla Chambre Syndacale nel 1966 e sceglie come luogo per le sue esposizioni il parigino Teatro degli Ambasciatori. E’ quello anche il tempo in cui sviluppa sempre più su un piano industriale la produzione di abiti e di accessori.

Gli anni Sessanta

Nel clima effervescente degli anni ‘60 Pierre Cardin rompe i rigidi canoni dell’haute couture, sognando e realizzando una moda «democratica», alla portata di tutti, ma allo stesso tempo elegante, con uno stile d’avanguardia ispirato allo spazio, in linea con i tempi che vedevano allora le superpotenze Usa e Urss in gara per la conquista della Luna. Negli abiti ricorre a forme aerodinamiche, spaziali, con colori sgargianti e tagli arditi. Ben presto il prêt-à-porter maschile si arricchisce di cravatte a fiori e camicie stampate. Nel 1966 disegna la sua prima collezione interamente dedicata ai bambini. E’ il periodo in cui le forme e motivi geometrici diffondono una moda che pretende di essere unisex. Nel 1971 gli si affiancò nella creazione d’abiti il collega Andrè Oliver, che nel 1987 assunse la responsabilità per le collezioni d’alta moda, fino alla morte nel 1993. «Per me l’abito è un’opera d’arte. Chi lo indossa diventa una scultura, anche se il fisico ha qualche imperfezione. Conta solo il vestito. Il corpo è un liquido che prende la forma del vaso», spiegava il grande stilista. L’impegno di Pierre Cardin non si esaurisce all’ambito strettamente stilistico. Si fa designer e mecenate, promotore di cultura e imprenditore del lusso. Moda, design, arti, hotel, ristoranti, porcellane, profumi, Pierre Cardin più di ogni altro stilista è stato abile a legare il suo nome e il suo stile a un brand leggendario conosciuto e applicato in moltissimi oggetti e in moltissimi campi. Nel 1971 apre a Parigi L’Espace Pierre Cardin che comprende un teatro, un ristorante, una galleria d’arte e uno studio di creazione di arredamento e diventa anche il luogo preferito per le sue sfilate. Nel 1981 acquista la catena di ristoranti Maxim’s e in breve apre a New York, Londra e Pechino.

Il palazzo a Venezia

Tra i tanti riconoscimenti ottenuti nel corso della sua brillante carriera, la nomina di Commendatore dell’Ordine del Merito della Repubblica Italiana nel 1976, Commendatore della Legion d’Onore nel 1983 e la nomina di ambasciatore dell’Unesco nel 1991. Cardin ha restaurato un castello a Lacoste che era stato in passato abitato dal Marchese De Sade, organizzandovi regolarmente un festival letterario e teatrale e facendone la sua sontuosa residenza. È stato anche il proprietario del Palazzo Ca’ Bragadin a Venezia dove risiedeva durante i suoi soggiorni nell’amata città lagunare.

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