Milano, 19 febbraio 2017 - 19:54

Serie A, Roma-Torino 4-1: Dzeko trascina ancora i giallorossi

Insieme a Salah, Paredes e Nainggolan il bosniaco consente alla squadra di Spalletti di mantenere la seconda posizione. Comodo il poker contro dei granata molli

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Un secolo fa, il 25 settembre 2016, il Torino inflisse alla Roma un pesante 3-1 e Luciano Spalletti, alla fine della partita, non fu tenero: «Così non funziona, adesso si cambia». Rivedendo le due squadre ieri, a Fort Olimpico (12 vittorie su 12, 36 gol segnati e 8 subiti), è sembrato davvero che fossero passati cento anni e non cinque mesi. La Roma ha completato una settimana perfetta: tre vittorie tra Crotone, Villarreal e Torino, 10 gol segnati e uno solo subito. E sul gol di Maxi Lopez, arrivato a gara ormai decisa, sul 3-0, la reazione di Szczesny è stata indicativa. Il portiere polacco ha mandato a quel paese tutti i compagni di reparto, perché voleva un altro «clean sheet». Un particolare che avrà fatto molto piacere all’allenatore.

Nella gara di andata la Roma si schierò con un 4-2-3-1 e Bruno Peres, terzino sinistro, fu fatto a fettine da Iago Falque, che lo attaccò con continuità alle spalle. Ora la Roma ha costruito le fondamenta sulla difesa a tre - ieri Juan Jesus è stato dignitoso sostituto di Ruediger - e quasi non subisce più tiri in porta. Belotti, che è il centravanti della nazionale e che in questo campionato ha fatto il salto di qualità definitivo, è stato stritolato da Manolas, con l’aiuto di Fazio. Iago Falque non è esistito, Ljajic ha provato qualcosa nel primo tempo e poi si è stufato, Iturbe e Boyé sono stati cambi inutili. Un minimo risultato l’ha portato solo Maxi Lopez, quello che si porta una lavatrice sulla schiena. Quando non si hanno grandi motivazioni di classifica è difficile giocare bene. Con Mihajlovic in particolare, visto che il tecnico serbo vive di entusiasmo e grinta. L’unico a cavarsela, ieri sera, è stato il giovane Lukic a centrocampo. Molto male la coppia di centrali difensivi De Silvestri-Moretti, ma questo passa il convento. Un anno fa c’erano Glik e Maksimovic.

La Roma ha chiuso la pratica in 17 minuti. Prima con Dzeko, in gol per l’ottava partita di fila, e poi con Salah, che ha segnato e colpito un clamoroso palo. Con il rientro dell’egiziano l’attacco della Roma è molto più incisivo. Lo spazio per Perotti e El Shaarawy si è molto ristretto, ma c’è poco da discutere: la coppia Dzeko-Salah vale Higuain-Dybala. A fare quaterna ci hanno pensato Paredes, con un bel tiro di controbalzo da fuori area, e il solito Nainggolan (sette gol in campionato, a segno per la terza giornata consecutiva) su assist di Totti, entrato nel finale.

Il numero 24 sulla maglia di Totti, nello spogliatoio
Il numero 24 sulla maglia di Totti, nello spogliatoio

Commovente il numero 24 sulla manica portato da tutti i romanisti, che nel pomeriggio erano passati in massa a Villa Stuart da Alessandro Florenzi. Un gesto sincero, che fa capire l’importanza del gruppo. Giovedì sera, dopo il 4-0 a Villarreal, spazio al turnover in vista di Inter-Roma. Manolas e Strootman, che erano diffidati, hanno gestito bene il compito. A San Siro ci saranno.

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