Michele Serio, morto di Covid. La figlia: nessuno in famiglia è vaccinato

diMonica Scozzafava

Lo scrittore ricoverato da qualche giorno all’ospedale Cotugno, aveva 67 anni. L’infezione contratta da tutta la sua famiglia: «Temevamo gli effetti collaterali del vaccino, ma stavamo facendo accertamenti medici per la prima dose. Papà non ha avuto il tempo»

Musicista, scrittore e autore di programmi per radio e tv con grandi successi anche a teatro: è morto a 67 anni Michele Serio, fine intellettuale napoletano, riferimento per numerosi letterati e apprezzato da scrittori come Niccolò Ammaniti, Valerio Evangelisti e Serge Quadruppani. Il suo ultimo libro era stato pubblicato in piena pandemia: «E tu di che congiuntivo sei?». Era ricoverato da giovedì scorso all’ospedale Cotugno dopo aver contratto il Covid, le sue condizioni si erano aggravate per una polmonite.

Il contagio e la polmonite

Il contagio da circa due settimane, con una situazione clinica che all’inizio non destava preoccupazione. Peraltro non era stato neanche ricoverato in terapia intensiva e i suoi parametri risultavano discreti. Michele Serio non era vaccinato, non perché fosse un convinto «no-vax» ma per il timore che il siero anti-Covid potesse avere ripercussioni sulle sue allergie. Prendeva tempo, diceva agli amici che di qui a poco lo avrebbe fatto. E infatti insieme con la moglie Anna e la figlia Eva aveva iniziato una serie di accertamenti per poi sottoporsi al vaccino. La scelta però di non vaccinarsi che è stata di tutta la sua famiglia potrebbe essergli stata fatale. Il Covid è arrivato improvviso a casa all’inizio di ottobre: prima la figlia Eva, poi la moglie e infine lui. Se per le due donne non ci sono stati effetti gravi, per lui le cose sono andate diversamente.

Il dolore della figlia

«Purtroppo - racconta Eva - ha cominciato a star male e mi sono accorta che la saturazione non rientrava più nei parametri. Abbiamo deciso per il ricovero, ma le sue condizioni non hanno mai destato particolari preoccupazioni. Era in un reparto ordinario del Cotugno, respirava con l’aiuto della maschera ma parlava con noi tranquillamente. Sabato sera ci siamo sentiti e come sempre ci ha rassicurato: sto bene». Poi all’improvviso, nella notte, l’aggravarsi della situazione e domenica mattina il decesso. Incredulo il mondo dei letterati e degli intellettuali napoletani e non. L’editore Aldo Putignano non riesce a spiegarsi quella che definisce una «tragedia, un dolore troppo grande». La scrittrice e amica Serena Venditto: «Michele era un uomo generoso, gentile. Speciale. Mi colpiva la sua grande gioia di vivere. Avevamo la passione in comune per il Napoli, per lui era un valore. E spesso eravamo allo stadio insieme». Una passione grande, quella per la squadra azzurra. Ieri davanti alla tv a guardare la partita tra Napoli e Roma c’erano sua figlia Eva e il nipotino di tre anni Michele jr. «L’abbiamo vista per lui, so che papà avrebbe voluto così». L’ultimo racconto di Michele Serio è datato 24 settembre, lo ha scritto per «Agendo». Narra di un uomo che compie 60, un compleanno importante in cui matura la scelta di diventare «cattivo». «Sono stato buono per tutta la vita - diceva Serio - ma adesso mi dicono che devo cambiare. Ci provo, ma non ci riesco» Un presagio, il destino e la vita che all’improvviso è stata cattiva con lui.

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24 ottobre 2021 2021 ( modifica il 25 ottobre 2021 2021 | 14:25)