11 giugno 2020 - 12:24

L’esame di terza media dell’86enne Nicola: «Poter studiare era il mio sogno fin da bambino»

L’uomo, 86 anni, ha conseguito il diploma insieme a Domenica Nettis, 78 anni e Imma Scarciolla, 69 anni: insieme hanno realizzato il loro sogno nel cassetto: dare l’esame per la licenza media, dopo una vita di lavoro e l’abbandono degli studi quando erano bambini

di Alice Scaglioni

L'esame di terza media dell'86enne Nicola: «Poter studiare era il mio sogno fin da bambino»
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Cosa può spingere un nonno o una nonna a tornare sui banchi di scuola, dopo una vita di lavoro? Per Nicola, Domenica e Imma si è trattato di realizzare un sogno nel cassetto. Non avevano potuto terminare gli studi per la guerra, per necessità economiche o per mancanza di fiducia nelle loro capacità, e ieri hanno, dopo un anno di lavoro e di preparazione, hanno finalmente potuto sostenere l’esame per la licenza media. Non li hanno fermati nemmeno il Covid e il lockdown. È una storia di speranza, di coraggio e di grande motivazione personale quella di Nicola Bellacicco, 86 anni, Domenica Nettis, 78 anni e Imma Scarciolla, 69 anni, che nel pomeriggio di mercoledì 10 giugno hanno sostenuto la prova d’esame di terza media davanti a nove docenti dell’Istituto comprensivo Carano-Mazzini di Gioia del Colle, vicino a Bari. Ad assistere al loro esame figli e nipoti, che hanno ripreso l’evento e hanno applaudito le loro presentazioni. Niente festeggiamenti, però: per scaramanzia preferiscono attendere i quadri con i risultati delle prove, dicono. Insieme a loro anche gli educatori del Centro Aperto Polivalente per Anziani, che li hanno seguiti passo a passo nella preparazione scolastica grazie al proetto “A scuola… Media 80”.

Le storie

Il signor Nicola si è presentato con una tesina sul coronavirus, con riferimenti letterati alla peste raccontata da Manzoni nei Promessi Sposi e alla pandemia di Spagnola. L’86enne, una vita passata a lavorare nei campi e a ricostruire muretti a secco, ieri ha coronato il suo sogno: «Studiare era una cosa che avevo dentro fin da quando ero bambino, ma quando avevo 9 anni, durante la terza elementare – racconta all’Ansa – la guerra mi costrinse a non andare più a scuola. Era troppo pericoloso percorrere a piedi sette chilometri all'andata e sette al ritorno, col buio ogni giorno, per andare dalla nostra casa in campagna fino alla scuola in paese». Una storia, la sua, che tante volte ha raccontato al nipote Marco, oggi 27enne, che ha accompagnato il nonno alla prova d’esame. «Mettersi in gioco alla sua età – ha detto Marco – è un gesto coraggioso. È come mettere da parte l'orgoglio per le esperienze di una vita che dovrebbero averti insegnato tutto e dire che si può ancora imparare».
Domenica – o Chella, come la chiamano tutti – fu obbligata da suo padre a interrompere gli studi, perché, ultima di sette figli, lavorava nell’azienda agricola di famiglia fin da ragazza. Ha scelto di fare un elaborato sul boom economico degli anni Sessanta; ad assisterla, durante l’esame, figli e nipoti. «Ho iniziato questo percorso come un gioco, ma oggi che ho scoperto la gioia di imparare, dico che non è detto che finirà qui, magari continuerò a studiare».
E poi c’è Imma, la più giovane dei tre diplomandi, con le sue 69 primavere. Ex magliaia, appassionata di pittura e di lettura, racconta di non aver terminato gli studi perché non si sentiva in grado di farlo. Ha scelto una tesina sull’immigrazione perché, dice, «è un problema molto attuale e perché il dramma che tante persone stanno vivendo oggi, lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle con i familiari che emigravano in America».

L’idea e i complimenti del governatore Emiliano

Il progetto nasce all’interno del Centro Aperto Polivalente per Anziani di Gioia del Colle, una struttura che, prima del Covid, ospitava circa una quarantina di anziani, proponendo varie attività ludiche, ma non solo: come racconta al Corriere Piero Quercia, responsabile della società CMR che gestisce il Centro, ci sono lezioni di iniziazione informatica, di teatro, di lingue e di poesia. E il percorso dei tre diplomandi è iniziato l’anno scorso: «alcuni di loro avevano lamentato il fatto di non aver potuto studiare da giovani, e insieme al preside della scuola abbiamo pensato di prepararli per sostenere l’esame di licenza media». E il lockdown, con la conseguente chiusura del Centro, non li ha fermati: la preparazione dell’esame e le lezioni sono state trasferite sulle piattaforme online. «Vedere questi “giovanotti”, che con le loro esperienze e le loro famiglie, hanno deciso di rimettersi in gioco è stato molto stimolante e formativo, soprattutto per le nuove generazioni», ha aggiunto Quercia. Una storia che ha attirato l’attenzione di tantissime persone, fino a giungere all’orecchio del governatore della Puglia Michele Emiliano, che con un video pubblicato sulla sua pagina Facebook ha voluto fare un “in bocca al lupo” ai “giovani diplomandi” prima dell’esame. «A loro il plauso e i complimenti di tutta la Puglia, e anche i miei personali, perché sono un esempio per tutti noi».

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