Milano, 12 novembre 2017 - 18:34

F1, Vettel e la Ferrari vincono in Brasile. Secondo Bottas, terzo Raikkonen

La Ferrari torna sul gradino più alto del podio, gara perfetta del tedesco. Rimonta spettacolo di Hamilton: da ultimo a quarto

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La Ferrari riscopre il sapore della vittoria. Ed è dolce anche se il Mondiale è già chiuso e nulla può toglierlo a Lewis Hamilton. Sebastian Vettel domina il Gp del Brasile centrando la sua quinta vittoria stagionale, la 47ª in carriera: non ha sbagliato nulla il tedesco stavolta nei primi metri. Festeggia dipingendo cerchi sull’asfalto e con il solito «Grazie ragazzi» via radio. Ma è una cerimonia sobria . «Sono contento - afferma Vettel - è una sensazione di sollievo dopo settimane dure. Non c’era spazio per gli errori».

Start perfetto

Di nuovo tutto si decide alla prima curva: Seb brucia Bottas, uno start perfetto per una cavalcata altrettanto precisa. Lo scudiero della Mercedes ci prova a rovinarla con l’undercut - il pit stop anticipato- ma non funziona: finisce secondo davanti a Kimi Raikkonen. Il minimo sindacale, anzi peggio, considerando che scattava dalla prima casella: e il recupero pazzesco di Lewis (da ultimo a quarto), a parità di macchina, ingigantisce i dubbi sulla tenuta e sulle qualità di Iceman II. E lo stesso discorso vale pure per il vero Iceman, che dieci anni fa a Interlagos regalò alla Ferrari l’ultimo titolo piloti. Oggi però Kimi va elogiato per aver difeso il podio con i denti dagli assalti furiosi di Hamilton.

I rimpianti per la macchina «migliore»

Sergio Marchionne aveva chiesto ai suoi ragazzi di chiudere con onore per blindare il secondo posto in campionato (si deciderà tutto ad Abu Dhabi, Seb è a +22 su Bottas) ma anche per dimostrare quanto sia competitiva questa Rossa nata sotto l’autarchica gestione Arrivabene-Binotto. Che nessuno a inizio anno considerava una concorrente per il titolo. A vederla sfrecciare nell’autodromo verdeoro aumentano anche i rimpianti: era davvero la macchine migliore in pista come sostiene Niki Lauda? La verità non la sapremo mai, ma senza gli errori di Vettel a Baku, Singapore e in Messico e senza le grane tecniche in Malesia e Giappone avremmo visto un altro finale.

Hamilton da videogame

Ma ormai è storia: Hamilton già proiettato nell’orbita dei supercampioni è stato spettacolare. Dopo l’incidente in qualifica è partito dalla pit lane con un motore tutto nuovo. All’11° giro era già nono e per poco ha mancato la zona podio. Un’ulteriore conferma della sua classe infinita e della potenza tecnica della Mercedes. «Mi sono divertito, dovevo rifarmi dopo la brutta figura di ieri» ammette Lewis.

L’ultima di Massa

Lacrime e saluti per l’ultima (ma sarà vero?) di Felipe Massa in Formula 1. Il figlio Felipinho in cuffia gli dice «Papà sono orgoglioso di te». E il pubblico si scioglie. Saluta con un ottimo settimo posto, il primo dei normali dietro alla pattuglia Ferrari-Mercedes-Red Bull. Sale sul podio per ringraziare la sua gente, a San Paolo nove anni da ferrarista era stato campione del mondo per 20”. Obrigado Felipe.

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