Tanta gente ieri, venerdì 13 aprile, alle esequie di Sauro Tomà, l’ultimo degli Invincibili, il superstite unico del Grande Torino finito a Superga il 4 maggio 1949. Uomini e donne di anagrafe antica e spessa, e d’occasione per molte conoscenze ripescate fra i resti ancora in vita di quel popolo enorme, seicentomila persone, che il 6 maggio 1949, ai funerali del Grande Torino, cercavano dov’era con il suo pianto unico proprio Sauro Tomà, il sopravvissuto. Ma anche molti non vecchi e addirittura molti giovani, molti ragazzi con le sciarpe di tifosi anzi di ultras del Toro. Amici, parenti, giornalisti intorno alla figlia Danila che prese il nome da Danilo Martelli, il campione canterino, compagno e speciale amico di Tomà, in quella squadra magica, nel mestiere d riserva speciale, pronta e forte. (continua)