16 ottobre 2022 - 11:55

Padova, morto il professor Tullio Pozzan: con gli studi sulle cellule ha sfiorato il Nobel

Aveva 73 anni. Il cordoglio del mondo accademico. Mapelli: «Se ne va uno scienziato curioso, di grandissima onestà intellettuale e rigore nelle sue ricerche»

di Gabriele Fusar Poli

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«L’Italia perde un grandissimo scienziato»: basterebbero queste parole pronunciate da Rosario Rizzuto, ex rettore dell’Università, per inquadrare nel migliore dei modi il professor Tullio Pozzan, prematuramente scomparso sabato all’età di 73 anni, a causa di un male che lo ha strappato ai suoi cari in un mese e mezzo.

Il curriculum

Il curriculum del professor Pozzan parla da solo: laureatosi a 24 anni in Medicina e Chirurgia con 110 e lode, diventa nell’ordine assistente, professore associato e professore ordinario di Patologia generale. Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali dell’ateneo patavino per 12 anni, ha contribuito alla fondazione del Vimm — Istituto Veneto di Medicina Molecolare, di cui è stato direttore scientifico per oltre 6 anni. Conosciuto a livello nazionale in quando direttore prima dell’Istituto di Neuroscienze e quindi del Dipartimento di Scienze Biomediche del Cnr—Consiglio nazionale delle ricerche, Tullio Pozzan ha ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali, entrando a far parte non solo dell’Accademia dei Lincei e della National Academy of Sciences degli Stati Uniti ma anche (nel 2018) della Royal Society di Londra, che ha ospitato membri di fama mondiale tra cui Isaac Newton, Alessandro Volta, Albert Einstein e Rita Levi Montalcini.

Curioso ma audace

Grazie alle sue ricerche sulle metodologie di comunicazione delle cellule, inoltre, ha sfiorato il premio Nobel. L’ex rettore Rizzuto, che lo ha avuto come maestro, lo ricorda con commozione: «È una giornata tristissima, perché perdiamo uno scienziato conosciuto in tutto il mondo. Era in tutto e per tutto il prototipo dello scienziato: appassionato, curioso e audace ma anche severo e rigoroso, gli si illuminavano gli occhi quando scopriva qualcosa di nuovo. È stato il mio maestro e mio collega, ma soprattutto l’amico di una vita: gli dicevo sempre che era il fratello maggiore che non ho mai avuto, e se penso a questa malattia che, crudele e veloce, ce lo ha portato via troppo presto mi viene il magone. Un aneddoto? Ho talmente tanti ricordi che non posso selezionarne uno solo: siamo andati spesso in vacanza insieme, ci legava un affetto davvero fraterno».

Il fratello

Si aggiunge al cordoglio il fratello Giovanni Battista Pozzan, ex primario di Pediatria a Mestre: «Ha sempre dimostrato una grande professionalità e un’immensa generosità, al punto che le sue scoperte le ha sempre condivise con tutti i colleghi, in modo che la scienza potesse progredire. Inoltre ha sempre voluto rimanere in Italia pur avendo offerte economicamente più vantaggiose, segnale dell’amore che aveva per il nostro Paese. La malattia ce lo ha strappato nel giro di 40 giorni, ma ha dimostrato grandissima dignità anche nella sofferenza».

«Siamo attoniti»

«Una notizia tristissima per l’intera comunità scientifica mondiale. La scomparsa di Tullio Pozzan, così repentina, lascia attonita l’Università di Padova - afferma Daniela Mapelli, rettrice dell’ateneo patavino -. Come ha ricordato Rosario Rizzuto, mio predecessore e fraterno amico del professor Pozzan, se ne va uno scienziato curioso, di grandissima onestà intellettuale e rigore nelle sue ricerche. Pur avendo un curriculum scientifico che avrebbe potuto far tremare i polsi, la sua grande umanità sapeva mettere a proprio agio chiunque si trovava a lavorare o confrontarsi con lui. Avrebbe potuto andare all’estero, ma ha scelto di rimanere in Italia per portare avanti le sue innovative ricerche. Sono certa che il suo ricordo rimarrà nel tempo: a parenti e amici vanno le condoglianze di tutto l’ateneo».

Il ricordo del Vimm

L’Istituto veneto di medicina molecolare (Vimm), nelle persone di tutti i ricercatori, del consiglio di amministrazione, del direttivo e di tutti i lavoratori e collaboratori, si stringe in ricordo e nella memoria del professor Tullio Pozzan, scomparso nella giornata di ieri. «Il Professor Pozzan è stato un grande scienziato e uno dei principali ispiratori della nascita del Vimm». Sono le prime parole del professor Francesco Pagano, presidente della Fondazione per la ricerca biomedica avanzata di Padova, che insieme a Pozzan ha dato vita al Vimm più di 25 anni fa. «Siamo stati amici e colleghi per tanti anni, collaborando su molte ricerche e condividendo insieme il percorso di scienza, fino a coltivare e poi realizzare insieme l’idea di un centro di ricerca che in quel momento non esisteva. Fin dalla nascita del Vimm, il professor Pozzan si è occupato con grande passione e dedizione nell’impostazione di tutta l’attività scientifica e di laboratorio, per poi diventare direttore scientifico dal 2006 al 2013. In seguito, ha continuato a lavorare come ricercatore e a garantire la sua esperienza e competenza come scienziato, offrendo un contributo indispensabile alla crescita e allo sviluppo del Vimm».

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