Pallamano, muore nel sonno Francesco Amendolagine, 35 anni

di(Corriere dell’Alto Adige)

Secondo portiere della società Ssv Bozen, che milita in A1, ex nazionale, ingegnere elettronico, in Alto Adige era arrivato da poco ma si era inserito benissimo trovando anche lavoro presso la «Isolcell» di Laives

«Viveva a Bolzano dallo scorso febbraio: era felice, e si trovava così bene che stava progettando di stabilirsi qua definitivamente. Si sarebbe trasferita, da Firenze a Bolzano, anche la sua fidanzata Giulia Santoni, a sua volta apprezzata giocatrice di pallamano. Lui stava progettando il suo futuro, e ne aveva parlato con me proprio mercoledì sera. E invece...» Per un momento non riesce a trattenere la commozione, Hans Peter Delvai, direttore della società Ssv Bozen. «E invece — prosegue — questa mattina (giovedì 4 aprile, ndr.) l’ho trovato senza vita, nel suo letto». Una morte improvvisa e prematura, quella che ha colpito nel sonno il giocatore di pallamano Francesco Amendolagine, secondo portiere della Loacker Bolzano che milita in serie A1. Pugliese, originario di Modugno (Bari), Amendolagine avrebbe compiuto 36 anni il giorno dopo, il 5 aprile. A comunicare la notizia dell’improvviso decesso è stata la stessa società biancorossa, che in febbraio lo aveva chiamato a Bolzano, per giocare la seconda parte di campionato.

Il rinvenimento del cadavere

Ieri mattina, alle 7.30, è stato il direttore della squadra a fare il macabro rinvenimento. Delvai, titolare di un negozio in via Galilei, utilizza infatti lo stesso parcheggio di Amendolagine, che abitava provvisoriamente in zona: «Di solito lui alle 7.30 va al lavoro a Laives, invece la sua auto era ancora lì, nel parcheggio, e ho capito che qualcosa non andava. Così l’ho chiamato al telefono, ma non rispondeva. A quel punto ho deciso di andare a casa sua: la porta era aperta e sono entrato. Era disteso a letto, era morto. Ho subito dato l’allarme e sono arrivati i medici e la polizia scientica». Gli agenti hanno escluso qualsiasi ipotesi delittuosa. «I medici sul posto hanno detto che è stato un malore», spiega Delvai. Amendolagine sarebbe morto per cause naturali nel sonno, ma la certezza arriverà dai risultati l’autopsia. Profondamente colpito da questa tragica scomparsa è anche Stefano Podini, storico presidente della società: «Avevo chiamato Francesco a Bolzano per giocare l’ultima parte del campionato. Lui era a Siena, e in precedenza era stato al Mezzocorona e perno in nazionale. Ha subito accettato di venire, e si è inserito benissimo nella squadra. Era un bravissimo ragazzo, era l’uomo in più della nostra squadra. Era il secondo portiere, ma nella pallamano si effettuano molti cambi: voglio dire, per i non esperti, che Francesco giocava lunghi spezzoni di partita ogni volta. Siamo veramente rattristati e siamo vicini alla sua famiglia». Amendolagine, che si stava laureando in ingegneria elettronica, aveva subito trovato lavoro alla «Isolcell» di Laives, specializzata in atmosfera controllata. «Francesco — ricordano i colleghi — era un ragazzo d’oro, che metteva grande passione nelle cose che faceva, e amava il suo lavoro nel settore ricerca e sviluppo. Ci mancherà».

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5 aprile 2019 2019 ( modifica il 5 aprile 2019 2019 | 13:44)