Milano, 17 ottobre 2017 - 10:04

La stazione spaziale cinese (di 8,5 tonnellate) che cadrà sulla Terra

Il Tiangong-1 o «Palazzo celeste», lanciato nel 2011, ha accelerato la sua discesa senza controllo. L’impatto è previsto entro aprile 2018

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Un proiettile di otto tonnellate e mezzo colpirà la Terra tra pochi mesi. Non si tratta della trama di un film di fantascienza, ma dell’avvicinarsi di Tiangong-1 o «Palazzo celeste», la stazione spaziale cinese lanciata nel 2011 e descritta come un «potente simbolo politico» di Pechino,che «ha accelerato la sua discesa senza controllo verso la Terra e si prevede che si schianterà al suolo entro pochi mesi». A dare la notizia il Guardian, che ricorda come la stazione spaziale sia stata utilizzata per le missioni con e senza equipaggio e abbia anche ospitato la prima astronauta donna cinese, Liu Yang, nel 201 (la prima taikonauta). Poi, qualcosa ha cominciato ad andare storto.

Fuori controllo dal 2016

«Nel 2016, dopo mesi di indiscrezioni, i funzionari cinesi hanno confermato di aver perso il controllo della stazione spaziale», aggiungendo che questa sarebbe «precipitata sulla Terra nel 2017 o nel 2018». L’agenzia spaziale cinese ha informato l’Onu che si aspetta che Tiangong-1 impatti sul suolo tra ottobre 2017 e aprile 2018. Nelle ultime settimane «si è immersa in un raggio più denso dell’atmosfera terrestre e ha cominciato a cadere più velocemente. Ora che il suo perigeo (il punto più vicino alla Terra nell’orbita descritta dalla stazione) è sotto i 300 chilometri, ed è in un’atmosfera più densa, il tasso di decadimento sta aumentando», ha detto Jonathan McDowell, astrofisico di Harvard, appassionato dell’industria spaziale. «Mi aspetto che precipiterà tra qualche mese alla fine del 2017 o all’inizio del 2018».

«Niente panico»

La stazione sta accelerando la sua corsa verso strati più densi dell’atmosfera, e alcune sue parti pesanti anche 100 chilogrammi potrebbero superare indenni lo «scudo» che avvolge la Terra, schiantandosi sulla superficie. Attenzione però, la possibilità che qualcuno venga colpito dai frammenti è considerata remota: fino a 6-7 ore dallo schianto non sarà possibile prevedere quando, e quindi nemmeno dove, impatteranno i resti del «Palazzo del paradiso cinese». Già nel 1991 la base sovietica da 20 tonnellate Salyut 7 si schiantò sopra l’Argentina, mentre era ancora collegata a un’altra stazione spaziale dello stesso peso. Nel 1979, i frammenti del ben più ingombrante Skylab della Nasa (77 tonnellate) finirono poco fuori Perth, in Australia.

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