Milano, 12 dicembre 2017 - 09:13

Giacomo Poretti i regali per legge e le letterine a (babbo) Amazon

Torna la rubrica del comico milanese. «Ogni cittadino per poter scrivere una letterina di Natale deve obbligatoriamente essere un contribuente o figlio minorenne del contribuente stesso».

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Sul pianeta Acero21, distante 37 milioni di anni luce dalla Terra, è stata avviata, finalmente dopo anni di rinvii, la riforma della festività natalizia. Il Ministero delle Poste già questa settimana renderà note le nuove disposizioni per la compilazione delle letterine da indirizzare non più a Babbo Natale ma direttamente ad Amazon. Ogni cittadino per poter scrivere una letterina di Natale deve obbligatoriamente essere un contribuente o figlio minorenne del contribuente stesso. La letterina pre-stampata viene inviata al domicilio fiscale contemporaneamente alla consegna del mod. 740; i funzionari del Ministero, dopo aver valutato l’ammontare dell’imponibile di ogni contribuente, si premureranno di indicare sul modulo la somma da spendere obbligatoriamente per i regali di Natale.

A questo punto il cittadino contribuente regalatore, non dovrà far altro che indicare nella unica casella vuota l’oggetto che diventerà regalo: nella scelta si verrà aiutati dalla cifra che si sarà obbligati a spendere, che (ricordiamo) per alcuni saranno pochi centesimi, per altri centinaia di migliaia di euro. Inevitabilmente capiterà che qualcuno più fortunato misteriosamente riceverà in regalo una Maserati e un altro invece un semplice lecca-lecca. Sì, perché la particolarità di questa disposizione è che il regalo indicato nella lettera non verrà recapitato al compilatore stesso ma invece finirà sotto l’albero di persona o bambino scelti dal Ministero stesso con un criterio di assoluta casualità e il cui nome si troverà già pre stampato nella apposita casella.

La finalità di queste disposizioni? Dare un maggiore impulso all’economia, impedendo ai contribuenti facoltosi di attuare forme di risparmio ma favorendo invece i consumi che tanto bene fanno alle aziende e allo Stato in termini di ritorno fiscale. Altro vantaggio potrà essere il fattore sorpresa, ossia la possibilità che un bambino con un padre nullafacente riceva in dono uno smartphone super accessoriato da 1.200 euro: con ogni probabilità il padre del bimbo in questione sarà costretto a vendere il telefono per procurarsi da mangiare.

Tutto ciò darà vita ad un circolo virtuoso: il negoziante comprerà il telefono usato per poche centinaia di euro, ma potrà rivederlo come nuovo, sostanzialmente venderà per ben 2 volte lo stesso telefono; il padre, grazie ad un economia del dono, riceverà un piccolo capitale rivendendo il telefono, che potrà rimettere in circolo per esempio acquistando una piccola confezione di Playmobil (perché «non si possono lasciare i bambini senza regali» , in virtù del comma 5 della legge sopracitata). Insomma la festività del Natale come una grossa opportunità per risollevare l’economia di ogni Paese. Nel preparare la brochure da inviare ad ogni famiglia del pianeta Acero21 con la descrizione delle disposizioni sopraelencate, i compilatori sono stati costretti ad omettere nell’introduzione le notizie storiche circa l’origine di questa festa: nessuno più al Ministero rammentava cosa originariamente si festeggiasse.

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