Milano, 27 giugno 2017 - 17:25

O’Leary: «Ryanair si compra Alitalia, ma solo se viene ristrutturata bene»

Parla l’amministratore delegato della principale low cost europea. Ma in passato aveva respinto ogni ipotesi di acquisizione. Gli analisti: le due compagnie sono troppo diverse

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Sta tutto in quel «se». «Se Ryanair dovesse decidere di investire in Alitalia lo farebbe soltanto per avere quote di maggioranza, non siamo interessati al 49%», la parte ora in mano agli arabi di Etihad. E, ovvio, a condizione anche che i commissari straordinari «facciano importanti cambiamenti e ristrutturino l’ex vettore di bandiera». «Altrimenti non ci interessa». Michael O’Leary, l’amministratore delegato della compagnia low cost irlandese numero uno in Europa per voli e passeggeri trasportati, non svela le carte, non quelle vere, ma fa un piccolo passo in avanti al margine di un convegno sull’aviazione del Vecchio Continente in corso a Roma.

L’interesse della low cost

Ryanair è tra le società che ha presentato una manifestazione di interesse per Alitalia. «La compagnia italiana rappresenta una opportunità, ma non dobbiamo necessariamente comprarla — ha chiarito O’Leary, — tutto dipenderà dal lavoro che faranno i commissari, perché nessuno è interessato ad acquistare un’azienda che perde soldi». Quindi il messaggio ai commissari: «La loro è una sfida importante, se non riusciranno a fermare le perdite non saremo interessati a prenderla». Il vero obiettivo di O’Leary è il feederaggio per i voli di lungo raggio di Alitalia. «La nostra proposta resta sempre quella: saremmo felici di collaborare con i commissari per aiutarli ad implementare il genere di cambiamenti che noi crediamo possano assicurare il futuro di Alitalia». L’ad di Ryanair ha poi respinto le voci su un presunto interesse ad comprare gli slot.

L’idea sulle acquisizioni

Le parole di O’Leary si scontrano però con quello che lui va dicendo da mesi. In una conversazione di alcune settimane fa con il Corriere della Sera l’amministratore delegato, parlando delle vere minacce per Ryanair, aveva detto che «acquisizioni e fusioni sono un modo per rovinare la compagnia aerea e noi dobbiamo evitarlo a tutti i costi». Il numero uno ci ha ripensato? Certo, il vettore irlandese — quindi comunitario — non avrebbe i vincoli di proprietà previsti dalla Commissione europea, cioè quel tetto del 49%. Se davvero volesse Ryanair potrebbe comprare Alitalia per intero. Ovviamente «dopo la ristrutturazione», chiarisce O’Leary. Ma due analisti consultati dal Corriere esprimono i loro dubbi: «Il successo di Ryanair deriva da una serie di fattori che attualmente non si verificano dentro Alitalia, dal rapporto con i sindacati alla tipologia della flotta, dalla rete di vendita alle strategie commerciali». Insomma: a Ryanair comprare Alitalia non conviene.

I numeri in Italia

Del resto il vettore low cost — che nel 2016 ha trasportato quasi 117 milioni di passeggeri in tutta Europa — è già numero uno in Italia, dove ha trasportato 32,6 milioni di viaggiatori. Quest’estate, poi, ha anche annunciato il record di prenotazioni. «Il nostro traffico in Italia crescerà di oltre il 12% toccando quota 36 milioni», dice la società in una nota. Non solo. «Perché Ryanair ora è concentrata a prendere quote di mercato in Germania e nell’Est Europa», dicono gli analisti. «Diventerebbe difficile sfidare Lufthansa, easyJet e Wizz Air in quei due mercati mentre in Italia deve affrontare questioni delicate».

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