19 maggio 2020 - 18:27

Funerale di Andrea Rinaldi, fiori bianchi e maglie da calcio per l’ultimo abbraccio al calciatore

Il giovane calciatore ucciso da un aneurisma mentre si allenava a casa. Il Legnano, la sua squadra, ha ritirato la maglia numero 8

di Anna Campaniello

Funerale di Andrea Rinaldi, fiori bianchi e maglie da calcio per l'ultimo abbraccio al calciatore
shadow

Una bara bianca coperta da fiori e maglie da calcio, sistemata sull’erba del campo sportivo di Cermenate, il paese in cui è cresciuto e dove ha dato i primi calci al pallone. Attorno, 400 persone, il massimo consentito dalle norme anti Covid, che si sono riunite per l’ultimo saluto ad Andrea Rinaldi, morto a 19 anni per un aneurisma cerebrale. Il sindaco di Cermenate Luciano Pizzutto ha proclamato il lutto cittadino e ha fatto il possibile per organizzare l’ultimo addio al giovane calciatore, come desideravano i genitori e la sorella. Un rigido servizio d’ordine ha permesso di accogliere quante più persone possibile nel campo sportivo pur nel rispetto delle distanze di sicurezza. “Pulcino” nel Monza e cresciuto poi nelle giovanili dell’Atalanta, in questa stagione Rinaldi era passato al Legnano. Il club ha ritirato la maglia numero 8, quella di Andrea e l’ha consegnata ai genitori del 19enne. E la maglia lilla del suo ultimo club è anche quella che la mamma ha voluto che il figlio indossasse per il suo ultimo viaggio, partito non con una corsa ma con un lento e silenzioso corteo su un campo di calcio.

Andrea Rinaldi si stava allenando nel giardino di casa, a Cermenate, quando si è sentito male all’improvviso. Ricoverato in condizioni disperate all’ospedale di Varese, è morto dopo tre giorni, ucciso da un aneurisma. «La bontà era una delle tue qualità migliori, insieme alla tua risata contagiosa – ha ricordato la sorella -. Ed è così che voglio ricordarti, perché tu sei questo, colui che non si è mai arreso nonostante le salite faticose e con determinazione hai sempre raggiunto la vetta. Hai sempre aiutato chi amavi nei momenti bui con le parole giuste. Sei stato un dono per tutti quelli che ti hanno conosciuto e hai avuto un ruolo speciale, hai sempre lasciato un segno nelle persone che hai incontrato nel tuo percorso».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT