Casapesenna, nel paese del boss dei Casalesi si dimette il sindaco: «Ho paura per i miei familiari»

diFelice Naddeo

Marcello De Rosa (Pd) lascia la guida dell’ente due giorni dopo l’aggressione armata al fratello. Da tempo vive sotto scorta dopo una rapina con sequestro, ma è anche finito in un’inchiesta per concorso esterno in associazione camorristica

Nel paese del boss dei Casalesi Michele Zagaria, a Casapesenna in provincia di Caserta, il sindaco rassegna le dimissioni. Non per motivi politici, ma per paura. Il primo cittadino, Marcello De Rosa, teme per l’incolumità della propria famiglia dopo che due giorni fa – sabato 2 dicembre poco prima di mezzogiorno – tre uomini armati e incappucciati hanno minacciato suo fratello. Luigi De Rosa si trovava in giro nelle campagne di Casapesenna, quando il commando di camorra lo ha bloccato mentre viaggiava a bordo della sua Fiat Panda. L’avvertimento degli uomini del clan è stato chiaro: «Devi dire a tuo fratello che se ne deve andare dal Comune». E prima di lasciare il luogo dell’aggressione, uno degli uomini ha esploso un colpo di pistola verso l’auto, sfondando un finestrino. Al sindaco sono bastate 48 ore di riflessione. E stamane ha formalizzato le dimissioni.

I timori per moglie e figli

«Non ho paura del clan, ma non posso mettere in pericolo l’incolumità dei miei familiari, per questo, per ora, ho deciso di lasciare», ha detto il sindaco. Che ha venti giorni di tempo per ripensarci, anche se al momento non sembra intenzionato a tornare sui suoi passi: «Le mie dimissioni sono irrevocabili».

Dalla rapina con sequestro all’inchiesta

Marcello De Rosa, esponente del Pd, vive dal 2016 sotto scorta dopo aver subito una rapina nella sua villa. Un gruppo di quattro malviventi sequestrò lui e la sua famiglia - moglie e due figlie - per oltre un’ora prima di portare via il bottino. Ma il sindaco di Casapesenna, imprenditore nel settore delle costruzioni, aveva già ricevuto le attenzioni della camorra nel 2010. Gli emissari del clan gli avevano chiesto il pizzo. Ma lui aveva deciso di non pagare e di denunciare i criminali alle forze dell’ordine, facendoli arrestare. Ma in una terra complicata come Casapesenna, è troppo facile passare dagli onori della cronaca alle disgrazie giudiziarie. Così lo scorso anno, De Rosa è finito in una inchiesta con l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica. Quando il pm Catello Maresca depositò gli atti del processo a carico dell’ex sindaco di Casapesenna, Fortunato Zagaria - nel mirino della magistratura per le minacce al suo predecessore Giovanni Zara e in precedenza arrestato per favoreggiamento nei confronti del boss Michele Zagaria - spuntò anche il nome di De Rosa. Che, in alcune intercettazioni, avrebbe avuto contatti con Fortunato Zagaria in piena campagna elettorale. La stessa che poi lo ha portato, nel 2014, alla guida del Comune.

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4 dicembre 2017 2017 ( modifica il 20 dicembre 2017 2017 | 11:48)