Morta Liliana de Curtis, la figlia di Totò aveva 89 anni

diNatascia Festa

Il padre le aveva dato il nome dell’attrice Liliana Castagnola, scomparsa tragicamente e alla quale il principe della risata era molto legato. Funerali domenica 5, nel rione Sanità

È stata la vestale della memoria di Totò, con quella faccia un po’ così tutta suo padre sospesa tra tristezza e ironia. Sì è spenta a 89 anni Liliana de Curtis, all’anagrafe Liliana Focas Flavio Angelo Ducas Comneno de Curtis di Bisanzio Gagliardi. Era nata il 10 maggio del 1933 dal principe e Diana Rogliani. Sin dal nome incarnava la storia intima di suo padre: Totò infatti le aveva dato il nome di Liliana in ricordo di Liliana Castagnola, l’attrice alla quale era stato legato che si era tragicamente consumata per lui e poi suicidata. Liliana si era tatuata sul braccio il nome di Totò. Lo mostrò nella sua casa napoletana a una piccola accolita, ne andava fiera. Anche se non c’era bisogno perché Totò lo ha sempre avuto sulla pelle.

Il matrimonio

Liliana de Curtis, nel 1951, sposò il produttore cinematografico Gianni Buffardi, da cui ha avuto i figli Antonello e Diana. Dopo pochi anni il matrimonio naufragò e lei sposò Sergio Anticoli, col quale ha avuto una figlia, Elena che già da tempo ha assunto su di sé il ruolo di vestale della memoria che era stato della madre.

Morta Liliana de Curtis, la figlia di Totò aveva 89 anni

Il museo di Totò pronto e mai aperto

Liliana è morta senza vedere l’apertura del Museo di Totò nel Palazzo dello Spagnolo, magnifico gioiello barocco nel cuore del Rione Sanità: a lavori praticamente finiti, nuovo di zecca già con le teche, accompagnò pochi giornalisti in una visita nella quale immaginò vetrina per vetrina gli oggetti da mettere. Le amministrazioni comunali che si sono succedute hanno lasciato che un museo nuovo di zecca non venisse mai aperto al pubblico ma esposto all’inesorabile degrado. Lo stesso in cui versa la casa nativa via Santa Maria Antesaecula sempre nel rione Sanità.
L'idea di una sede prestigiosa per tutto il materiale nacque nel 1999 dalla Fondazione De Curtis. Un «ente museo di Totò» era stato deliberato nella seconda metà degli anni 90 dalla Regione Campania, stabilendone la sede al terzo e quarto piano del Palazzo dello Spagnolo, locali dati in comodato d'uso al Comune di Napoli. Ma i lavori partiti dopo il 2000 si interruppero e il museo è restato chiuso. Tante le firme raccolte dal Fai nel 2013 come `luogo del cuore´ ma il premio vinto non poté neppure essere assegnato. Nel 2017 se ne riparla per l'accessibilità che richiede la realizzazione di un impianto ascensore, sembra che i problemi dei permessi siano risolti e il Comune annuncia l'apertura per il maggio dei monumenti dedicato a Totò. Ma non succede più nulla. Due anni fa anche il ministro Franceschini dichiara, nel corso di una visita a Pompei, che si sarebbe impegnato per l'apertura del museo Totò e che risorse erano disponibili, ribadendolo ancora nel 2021.
Napoli è in debito con Liliana, prima ancora con Diana de Curtis, figlia di Liliana, scomparsa troppo presto e ovviamente con Totò.

L’onorevole Trombetta

In occasione dei suoi ottant’anni, nel maggio del 2013, aveva raccontato al Corriere del Mezzogiorno un singolare aneddoto su una delle gag più famose del repertorio del principe della risata: «La scena del vagone letto con l’onorevole Trombetta. Totò si era ispirato a Giulio Andreotti».
I funerali di Liliana De Curtis, la figlia di Totò, siterranno domenica 5 giugno alle 11 nella chiesa di via Vergini 45, a Napoli. Lo si apprende da fonti vicino alla famiglia. Il feretro arriverà direttamente da Roma e al termine della funzione religiosa la salma sarà portata al cimitero di Poggioreale dove si trova la cappella della famiglia De Curtis.

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3 giugno 2022 2022 ( modifica il 7 giugno 2022 2022 | 19:29)