Reggia di Caserta, crolla il soffitto nella «stanza delle dame»

diPiero Rossano

Il distacco in un’area di passaggio per i turisti che porta alle camere del Settecento
Il direttore Felicori: «Non si tratta di un problema strutturale, ma faremo verifiche»

Un pericoloso cedimento di intonaci si è verificato nella tarda mattinata di oggi negli appartamenti storici della Reggia di Caserta in orario di visite, ma senza provocare feriti. Gli stucchi si sono staccati dal soffitto della «stanza delle dame», un disimpegno di passaggio per i turisti quando abbandonano le stanze del Settecento per portarsi in quelle della biblioteca e successivamente nella visita al Presepe. L’episodio si è verificata alle 12.40 e in quel momento vi era un considerevole numero di visitatori nel monumento, che in questo ponte dicembrino sta facendo segnare un altro record di presenze.

Percorso deviato

Per fortuna il crollo non ha avuto conseguenze per nessuno, nonostante si sia verificato dov’era posizionata una poltroncina sul percorso, ma il fragore ha provocato molto spavento nei presenti. La direzione del monumento, per precauzione, ha stabilito di chiudere quell’area e di deviare il normale percorso delle visite. Il distacco degli intonaci sarebbe stato causato dalla vetustà degli stucchi e riapre la discussione sulla necessità di promuovere nuovi interventi di restauro.

La nota della direzione

«Il distacco di un pezzo di intonaco all’interno della Reggia di Caserta - precisa in una nota il direttore della Reggia Mauro Felicori - ha riguardato il soffitto del vano finestra della sala delle dame di compagnia. Da domani saranno compiute analisi più approfondite, consultando il software della stabilità degli oggetti lapidei dotato di sensori che rilevano eventuali micromovimenti, e installato dopo il recente restauro della facciata», per verificare se c’è stata qualche vibrazione in coincidenza del crollo. «Ma fin d’ora - osserva il direttore del museo - si può supporre che si tratti dell’esito di un rifacimento integrale compiuto dopo un terremoto negli anni ‘30 che non ha ben aderito al supporto, e degli interventi di rafforzamento eseguiti nel 1985, quando ancora si realizzavano iniezioni di cemento che nel tempo si sono rivelate talvolta incompatibili con la calce. Purtroppo tali problematiche - osserva Felicori - che non hanno comunque alcun rilievo strutturale, non sono visibili dall’esterno, tant’è che non si erano registrati segnali di distacco nei mesi scorsi quando per la prima volta sono state redatte le schede di rilievo dello stato di conservazione delle finiture interne delle sale dell’appartamento storico. La prossima settimana affideremo il lavoro di ripristino».

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10 dicembre 2017 2017 ( modifica il 11 dicembre 2017 2017 | 08:59)