Il banchiere

Ennio Doris è morto, il fondatore di Banca Mediolanum aveva 81 anni

di Fabrizio Massaro

Ennio Doris è morto, il fondatore di Banca Mediolanum aveva 81 anni

Nella notte fra martedì e mercoledì, alle due e 12 minuti del 24 novembre 2021, è morto Ennio Doris, il fondatore e presidente onorario di Banca Mediolanum. Aveva 81 anni.

L’annuncio della moglie e dei figli Sara e Massimo, il dolore dei dipendenti

L’annuncio lo hanno dato mercoledì mattina la moglie Lina Tombolato e i figli Sara e Massimo che «in questi giorni di lutto» desiderano «mantenere uno stretto riserbo», che chiedono a tutti di «voler rispettare». Nella nota diffusa dalla banca anche il dolore dei dipendenti di Banca Mediolanum: «Tutti i Family Banker, i dipendenti e i collaboratori di Banca Mediolanum si stringono uniti e partecipi attorno alla famiglia Doris e, con enorme commozione, rendono omaggio a Ennio Doris, grande uomo e straordinario imprenditore».
La camera ardente sarà aperta presso Palazzo Archimede - Milano 3 City, Basiglio (Milano), giovedì 25 novembre dalle 15.00 alle 19.00 e venerdì 26 novembre dalle 8.00 alle 12.00. I funerali saranno celebrati sabato 27 novembre 2021 alle 14.30 presso la Chiesa Parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo a Tombolo (Padova).
Per volere della famiglia, chi volesse esprimere la sua partecipazione al lutto può effettuare una donazione in memoria di Ennio Doris a favore di Fondazione Mediolanum Onlus.

Il saluto dell’amico Silvio Berlusconi

«Ci ha lasciato Ennio Doris. Un grande uomo, un grande imprenditore, un grande patriota, un grande italiano» ha scritto Silvio Berlusconi in una nota. Il Cavaliere è sempre stato amico nonché socio del banchiere. «Un uomo generoso, altruista, sempre attento agli altri, sempre vicino a chi aveva bisogno. Ci mancherà molto, mi mancherà moltissimo. A Massimo, a Sara, a Lina la mia vicinanza e tutto il mio affetto».

Patuelli (Abi): amante della cultura del mercato

«Imprenditore e banchiere illuminato e fortemente innovativo»: così il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, ha salutato Doris, «attento e sensibile contemporaneamente alla crescita aziendale, dei clienti e dei collaboratori. Conserverò forte il ricordo di Ennio dei nostri dialoghi sulla cultura e le regole del mercato, per la crescita economica e sociale in una democrazia libera».

Il cordoglio della politica

Molti i messaggi di cordoglio: «Perdiamo non solo la sua competenza professionale e il genio imprenditoriale che il panorama bancario nazionale gli riconosce, ma soprattutto l’amico sincero, il suo inguaribile ottimismo e la sua generosità verso il prossimo», ha scritto in una nota il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Per il governatore del Veneto, Luca Zaia, «se ne va un pezzo di storia, un’icona nazionale, un galantuomo.Quando è iniziato il Covd mi ha telefonato — ha raccontato Zaia — e mi ha detto che voleva dare una mano ed ha donato attrezzature e milioni di euro». «Di Ennio Doris ci mancheranno l’altruismo, la visione di lungo periodo e le capacità manageriali unite alla grande umanità ed empatia verso il prossimo», è il messaggio dell’eurodeputata vicentina del PD, Alessandra Moretti.

Il dolore di Marina Berlusconi: «Imprenditore geniale»

Il presidente di Fininvest, Marina Berlusconi, ha ricordato così Ennio Doris: «La scomparsa di Ennio Doris ci lascia sgomenti. È stato un imprenditore geniale, il più corretto e leale dei partner, cui tutto il gruppo Fininvest deve moltissimo. Per me è stato anche un punto di riferimento insostituibile e ha rappresentato un meraviglioso insegnamento. Non potrò mai dimenticare il modo in cui concepiva la vita e il lavoro, la generosità, la capacità, rara, di costruire dal nulla uno dei principali gruppi italiani senza perdere la genuinità e l’entusiasmo degli inizi. Alla splendida famiglia che ha saputo creare, alla moglie Lina e ai figli Massimo e Sara mi stringo con affetto immenso».

L’esempio del «self made man»

E’ stato davvero un personaggio straordinario, uno dei grandi esempi di self made man in Italia. Oggi la sua famiglia è accreditata da Forbes di un patrimonio di 3,4 miliardi di dollari. Veneto, nato aTombolo in provincia di Padova– da dove non si era mai voluto allontanare – il 3 luglio del 1940, figlio di un mediatore di bestiame, aveva cominciato come bancario alla Banca Antoniana di Padova dopo il diploma in Ragioneria.
Ma l’attività bancaria gli è sempre stata stretta. Nel 1969 diventa promotore finanziario con Fideuram, poi dal 1971 al 1981 in Dival (gruppo Ras).


L’incontro con Berlusconi e la nascita di Mediolanum

Il grande salto lo compie nel 1982 quando a Portofino incontra Silvio Berlusconi che convince a diventare suo socio. Con la Fininvest a fianco, Ennio Doris fonda Programma Italia, la prima rete di consulenti globali nel settore del risparmio, che nel 1997 si trasformerà in Mediolanum: «Vogliamo diventare il punto di riferimento della famiglia italiana per il risparmio». Crea la «banca costruita intorno a te», come recitava mentre tracciava con un bastone un cerchio sulla sabbia di un lago salato nello spot tv che lo rese un personaggio popolare. Ed ebbe l’intuizione di creare la banca telefonica e poi via internet.


La quotazione in Borsa

Nel 1995 nasce Mediolanum S.p.A., la holding a cui fanno capo tutte le società del conglomerato del gruppo, e questa riorganizzazione permette la quotazione in Borsa nel 1996 e — nel 1998 — l’ingresso nel listino Mib30, cioè il gruppo dei titoli a maggior capitalizzazione. Nel 1997 Programma Italia si trasforma in Banca Mediolanum, allora la più innovativa banca telematica d’Italia, nata senza sportelli, la prima a dare il servizio di home banking con telefono e il teletext con il televisore di casa. Un modello nel quale Doris ha sempre creduto, fin da allora. L’evoluzione del mercato gli ha dato ragione. Nel 2106 al Corriere della Sera ha detto che «le banche faranno la fine delle cabine telefoniche. A che servono, se non entra nessuno? Ma non sparirà la presenza umana».

«Il medico del risparmio»

Si definiva «il medico del risparmio». E la vicinanza ai clienti è stata la bussola di tutta la sua vita professionale. Insieme con un ottimismo connaturato al personaggio e razionale, di chi conosce il mercato: «Nel lungo periodo la Borsa ha sempre guadagnato», era un altro dei suoi mantra.

Il fallimento di Lehman Brothers e i rimborsi ai clienti

Quando fallì Lehman Brothers, non ebbe dubbi: per non perdere la fiducia dei clienti decise di rimborsare personalmente con 120 milioni di euro – insieme con il socio di sempre, la Fininvest di Berlusconi, senza coinvolgere gli azionisti di minoranza della banca – gli 11 mila clienti che avevano nei propri fondi i titoli della banca americana. Doris la definì «un’occasione per dimostrare che siamo diversi» dagli altri e «il miglior investimento della mia vita», che nel 2008 portò Mediolanum a raddoppiare la raccolta netta a 5,8 miliardi di euro. «Perché la fiducia genera fiducia e il miglior modo per essere egoisti è essere altruisti».

L’insegnamento del falegname

A dargli questo insegnamento – amava raccontare – era stato un falegname che agli inizi della carriera gli aveva affidato 10 milioni di lire in gestione. «Signor Doris, sa cosa le ho dato?» mi domanda il falegname. «Sì, 10 milioni», rispondo io. «No, si sbaglia», mi dice. Mi fa vedere i calli impressionanti della mano destra e aggiunge: «Le ho dato questi! E si ricordi che io non posso permettermi di ammalarmi, perché altrimenti la mia famiglia non va avanti».

La biografia

Sposato dal 1966 con Lina Tombolato, Doris lascia i figli Massimo e Sara e 7 nipoti: Agnese, Alberto, Anna, Aqua, Davide, Luna Chiara e Sara Viola. Nel 1992 gli viene conferita l’onorificenza di ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica e nel 2002 quella di Cavaliere del Lavoro. Sempre nel 2002 consegue il master honoris causa in Banca e Finanza della Fondazione Cuoa. Dal 2000 al 2012 Doris è stato nel board di Mediobanca — dove Mediolanum è entrata come azionista nel 2002 — e di Banca Esperia. Fino a pochi giorni fa, Doris ha ricoperto la carica di presidente di Banca Mediolanum, lasciata lo scorso 3 novembre, per diventare presidente onorario a seguito di una delibera assembleare. Doris era anche presidente onorario della Fondazione Mediolanum Onlus.

La passione per il ciclismo

Tra le sue grandi passioni, il ciclismo. Anche per questo Banca Mediolanum è da quasi vent’anni sponsor della Maglia Azzurra del Gran Premio della Montagna de Giro d’Italia. «Simbolo di dedizione, passione, fatica ed italianità, perché — come amava ricordare — in salita si va più piano, esattamente come avviene nei momenti di crisi economica. Il passo si fa più lento, ma è nelle difficoltà che si capisce quanto uno vale».

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