Milano, 18 maggio 2017 - 21:11

Milano, militari e agente accoltellati da un ventenne in Stazione Centrale|Il profilo di Hosni, l’arrestato

- Giovedì sera, alle 20, un giovane ha accoltellato un poliziotto e due militari alla Stazione Centrale di Milano - Il giovane, un ventenne italo-tunisino, in passato già arrestato per spaccio di droga, si è ribellato durante un normale controllo. È stato arrestato per tentato omicidio - Il degrado in Stazione Centrale e la marcia antirazzista che divide

Il momento dell'aggressione ripreso da una telecamera di sorveglianza (Ansa) Il momento dell'aggressione ripreso da una telecamera di sorveglianza (Ansa)
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Una felpa nera. Il cappuccio calato sulla testa. «Attaccava briga con chi passava», hanno raccontato i poliziotti. E per questo dopo averlo seguito per un po’ la pattuglia mista — un soldato semplice e un caporalmaggiore dell’Esercito più un agente della Polfer di 20 anni — hanno deciso di fermarlo. «Teneva una mano nella tasca della felpa, come se nascondesse qualcosa».

La dinamica

Milano, ore 20.06, piano ammezzato della stazione Centrale. Il corridoio è quello che porta al bar Segafredo. I soldati e il poliziotto si avvicinano. «Scusa, documenti?». Ismail Tommaso Ben Yousef Hosni, 21 anni il prossimo 17 agosto, nato a Milano da padre tunisino e madre italiana, si volta, estrae la mano che stringe un coltello da cucina. Non dice una parola. Sferra un colpo al collo del soldato: la ferita è a pochi centimetri dalla giugulare. Poi si volta e colpisce l’agente della Polfer al braccio: la lama si ferma contro l’omero, «Mi sono salvato solo perché sono balzato indietro», racconta l’agente. Il secondo militare viene ferito solo di striscio. Hosni ha in tasca un altro coltello da cucina, ma non farà in tempo ad usarlo. In pochi secondi riescono a immobilizzarlo. Lo buttano sul pavimento e lo consegnano a un’altra pattuglia della Polfer arrivata in ausilio. Tutto avviene davanti a una telecamera di sorveglianza.

L’ipotesi radicalizzazione

Il ragazzo non ha documenti, ma gli agenti lo riconoscono immediatamente. È uno spacciatore che bazzica i dintorni della stazione, lo hanno già arrestato più volte. Uno come tanti nel mare di disperazione della Centrale dove si perdono profughi, spacciatori, senzatetto e disperati. O forse no. Perché nonostante il suo nome sia sconosciuto all’Antiterrorismo, negli ultimi tempi quel ragazzo era in qualche modo stato «attenzionato» perché aveva (forse) iniziato un percorso di radicalizzazione. «Si era fatto crescere la barba. Aveva un atteggiamento strano». È per questo che in Centrale pochi minuti dopo il ferimento si precipitano il questore Marcello Cardona e il capo dell’Ufficio prevenzione generale Maria José Falcicchia. Poi le indagini passano alla Digos e agli esperti antiterrorismo. «Non ci sono conferme, ma stiamo verificando con la massima attenzione», spiegano dal pool antiterrorismo della Procura, guidato da Alberto Nobili.

In ospedale

Poco prima di mezzanotte il caporalmaggiore, 34 anni, viene dimesso (7 giorni di prognosi per la ferita alla spalla destra). L’agente Polfer, ferito al braccio destro, è stato dimesso venerdì mattina dall'ospedale Fatebenefratelli con una prognosi di 25 giorni: la lesione all’altezza del bicipite non ha interessato i nervi. Ancora ricoverato all'ospedale Sacco il militare 21enne, che ha ferite al collo, all’avambraccio destro e ad entrambi i fianchi. Venerdì mattina, in ospedale, i due hanno ricevuto le visite del prefetto di Milano Luciana Lamorgese, del questore Marcello Cardona e del sindaco Giuseppe Sala. Ismail Tommaso Ben Yousef Hosni è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio.

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