Covid, morto Michele Serio. La figlia Eva: «Papà temeva effetti vaccino ma voleva farlo. Non ha avuto il tempo»

diMonica Scozzafava

La 30enne appena guarita dal Covid: «Sia io che lui soffriamo di allergie, volevamo fare degli esami prima della somministrazione. Poi è arrivato il virus in casa nostra»

Eva Serio, 30 anni, è appena guarita dal Covid. E grazie a un certificato medico, recuperato in extremis, ha potuto partecipare alla cerimonia di cremazione del suo papà, Michele Serio, che invece ha perso la sua battaglia contro il virus maledetto. La morte di Michele, letterato, scrittore tra i più stimati a livello nazionale e uomo gentile e generoso, ha sconvolto il mondo degli intellettuali napoletani e non solo. É successo domenica mattina, e fino alla sera precedente le sue condizioni non destavano preoccupazione. Era ricoverato in un reparto di degenza ordinaria dell’ospedale Cotugno da qualche giorno. I suoi parametri clinici non erano mai stati allarmanti. A Eva, sua figlia adorata, e al nipotino di appena 3 anni, Michele jr aveva detto: «State sereni, sto bene e presto torno a casa». Succedeva 12 ore prima di morire; Michele Serio non era vaccinato, così come la sua famiglia.

Eva, questo è un momento di grande dolore. Ha mai pensato che forse il vaccino avrebbe salvato la vita al suo papà?
«La mia famiglia non è contraria ai vaccini, però temevamo molto gli effetti collaterali e ci abbiamo pensato tante volte se farlo o meno. Alle complicanze che potevano esserci. Papà, in particolare, non aveva patologie particolari ma soffriva di allergie. E quindi voleva capire bene se rischiava. Purtroppo non ne ha avuto il tempo».

Lei è vaccinata?
«No, perché volevamo farlo insieme. Avremmo dovuto fare indagini cliniche a settembre, poi non è successo. E a inizio ottobre il Covid è entrato in casa nostra».

Cioè?
«Mi sono ammalata io, mia madre e poi anche papà. Non credevo che a me si trattasse di Covid. Soffro anche io di allergie e credevo che il raffreddore fosse dovuto a questo. Non ho avuto bisogno di farmaci, praticamente nessun altro sintomo. Mia madre, oltre a un po’ di mal di testa e stanchezza non ha avuto altro. Purtroppo per papà è andata diversamente».

Ci racconti.
«Ha fatto anche lui il tampone ed è risultato positivo. Ma stava bene, era un uomo concreto. Non aveva paura, pensava soltanto a curarsi. E sembrava che reagisse ai medicinali»:

Poi?
«Gli controllavo la saturazione e giovedì mattina mi sono accorta che i parametri erano scesi. Così abbiamo deciso per il ricovero al Cotugno. Aveva la polmonite ma non ha mai avuto necessità della terapia intensiva. Indossava la maschera dell’ossigeno che lo aiutava a respirare meglio. Anche i medici ci rassicuravano: una decina di giorni e tornerà a casa. Invece adesso sono qui a raccogliere le sue ceneri. Il dolore è devastante, non so se riuscirò mai a riprendermi. Devo farmi forza per il mio bambino, Michele jr, che ha soltanto tre anni ed era legatissimo al nonno. Domenica ha voluto vedere la partita del Napoli. Papà era molto tifoso, lui avrebbe voluto così. L’abbiamo vista tutti insieme, immaginando che fosse ancora con noi».

Adesso si vaccinerà?
«Sì, magari lo farò. Ma per ora essendomi ammalata non posso».

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26 ottobre 2021 2021 ( modifica il 26 ottobre 2021 2021 | 13:33)